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Conciliazioni paritetiche, ecco cosa sono e come funzionano

In un paese dove per recuperare un credito occorrono in media oltre mille giorni a causa dei tempi “biblici” della giustizia, questo strumento consente ai consumatori di ottenere tutela dei propri diritti in 70 giorni (di media) e a costo zero. Una vera rivoluzione

In un paese dove per recuperare un credito occorrono in media oltre mille giorni a causa dei tempi “biblici” della giustizia, la conciliazione paritetica è uno strumento che consente ai consumatori di ottenere tutela dei propri diritti in 70 giorni (di media) e a costo zero. Una vera rivoluzione.

L’altro enorme pregio è la gratuità dello strumento, che di per sé non ha costi per il cittadino, salvo l’iscrizione all’associazione dei consumatori, ma si parla di poche decine di euro.

La conciliazione paritetica è una procedura stragiudiziale di risoluzione delle controversie in materia di consumo, come ad esempio nel settore delle telecomunicazioni, dell’energia, dei trasporti ferroviari, dei servizi postali…È attivabile in virtù di protocolli d’intesa sottoscritti tra le associazioni dei consumatori e le singole aziende, per la gestione di specifiche tipologie di controversie (riferite ad esempio ad un disservizio oppure ad un guasto di linea telefonica fissa, piuttosto che di servizi non richiesti su linea mobile o fissa, addebiti su sim dati, fatture di conguaglio di gas o energia elettrica…). I regolamenti attuativi dei Protocolli prevedono un procedimento di conciliazione in cui il consumatore è rappresentato da un conciliatore Adiconsum che lo assiste e l’azienda invece da un proprio conciliatore.

«Negli incontri, che possono avvenire anche online, i conciliatori delle due parti cercano di individuare un accordo che, se raggiunto, viene inserito in un verbale vincolante sia per il consumatore che per l’azienda, ponendo così fine alla controversia – dice Roberta Mangoni dell’Adiconsum Marche -. Con il termine conciliazione non si intende, come molti erroneamente credono, una rinuncia alle proprie pretese per “venirsi incontro” con la società. È un termine che denota la tipologia di procedura e le modalità operative, che consentono, invece, di ottenere risultati molto positivi per il consumatore. Nel 2018 abbiamo gestito oltre 700 conciliazioni, il 98% delle quali concluse positivamente con risoluzione completa della controversia sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista amministrativo, recuperando, in molti casi, delle somme ingiustamente versate.
Se l’accordo non viene raggiunto, perché ritenuto non soddisfacente per il consumatore, viene ugualmente redatto un verbale che consente di proseguire il reclamo nelle opportune sedi giudiziarie».

È fondamentale rilevare che la conciliazione è obbligatoria nei settori della telefonia e dell’energia, prima di potersi rivolgere ad un giudice e costituisce di fatto un importante strumento deflattivo. «Attraverso tale procedura, infatti, possono essere gestite controversie anche di modesta entità, per le quali potrebbe non valere la pena assumere costi e tempi della giustizia ordinaria», dice Mangoni.

Soltanto per fare alcuni esempi, attraverso la conciliazione paritetica con le aziende di telefonia è possibile gestire problematiche relative alla migrazione della linea telefonica da un gestore all’altro, al rischio di perdere il proprio numero e dover attivare una nuova linea, oppure a disservizi o malfunzionamenti della linea. E ancora, casi in cui continuano a pervenire fatture anche dopo la disdetta del contratto, o infine il diffuso problema relativo all’acquisto a rate di modem o altri apparati.

«Nei i nostri uffici il consumatore può trovare la competenza e la professionalità giuste per analizzare le proprie fatture di telefonia o di energia, ricevere risposte sulle normative di settore e ottenere assistenza e tutela per far valere i propri diritti», coclude Mangoni.

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