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Marche Pride per i diritti di tutti. Maria Cristina Mochi: «Chiediamo una società che dica no a ogni forma di odio»

Anche la nostra regione entra a far parte del circuito ufficiale nazionale Onda Pride 2019, il calendario di manifestazioni contro le discriminazioni ai danni della comunità Lgbt, in programma ogni estate in molte città d'Italia. Intervista alla presidentessa del Coordinamento e di Agedo Marche

Il Coordinamento Marche Pride
Il Coordinamento Marche Pride

Ha fatto scalpore questa settimana la notizia degli insulti omofobi rivolti a quattro ragazzi in un ristorante di Senigallia, costretti ad andarsene per evitare una zuffa con un cliente. Una storia emersa a pochi giorni di distanza dal flashmob di protesta “Siamo tutti Vikingo”, nato dall’indignazione per la decisione di tre giudici della Corte di appello di Ancona di assolvere in appello due giovani condannati in primo grado a cinque e tre anni per violenza sessuale su una ragazza, adducendo come motivazione che la vittima somigliasse a un maschio.

La due notizie hanno riportato la nostra regione al centro della cronaca per episodi di discriminazione nei confronti della comunità Lgbt, e stanno rafforzando l’impegno delle associazioni attive nella difesa dei diritti della persona umana indipendentemente dall’orientamento sessuale, identità di genere, origine etnica o religione.

«Passo dopo passo, se non ci opponiamo i diritti si svuotano»: è l’opinione di Agedo Marche, l’associazione onlus di volontariato di genitori, amici, parenti e conoscenti di persone omosessuali, bisessuali e transgender. «La nostra è una battaglia per una cultura di libertà, per i diritti sociali e civili, una rivoluzione improntata alla conoscenza e al rispetto dell’altro e alla non violenza», spiega Maria Cristina Mochi nella sua doppia veste di presidente di Agedo Marche e di presidente del Coordinamento Marche Pride, il comitato nato pochi mesi fa allo scopo di organizzare e promuovere l’Onda Pride 2019, il primo Gay Pride organizzato nella nostra regione.

Maria Cristina Mochi, Coordinamento Marche Pride

Il Coordinamento Marche Pride raccoglie le associazioni marchigiane LGBT+ e diverse associazioni attive impegnate nella tutela dei diritti umani, dei diritti civili, dei diritti sociali e della cultura della laicità. È parte integrante del coordinamento nazionale Onda Pride che ogni anno promuove manifestazioni per i diritti LGBT+ in moltissime città d’Italia, e che nel 2019 in particolare vuole celebrare il cinquantesimo anniversario dei moti di Stonewall (New York, giugno 1969) che segnarono l’inizio della ribellione della comunità omosessuale e transessuale ai soprusi della polizia e l’inizio di un percorso di rivendicazione dei propri diritti, orgoglio e libertà.
Il coordinamento marchigiano nasce da una collaborazione iniziata in occasione dell’evento dello scorso 16 giugno ad Ancona, “Diritti alla meta e camminata per i diritti”, durante la quale fu annunciata l’apertura dei lavori per il Pride 2019; ne fanno parte Agedo Marche, Arcigay Agorà, GAP Urbino, CGIL Nuovi Diritti Marche, Rebel Network, UAAR Ancona, ESNA consulenze di genere, ASSIST associazione nazionale atlete, UISP Pesaro e Urbino, Dirittofort, Chegender.

«Il Marche Pride – spiega Maria Cristina Mochi – vuole essere una manifestazione pacifica e colorata per rivendicare la piena uguaglianza e il rispetto della persona in quanto essere umano. Siamo famiglie consapevoli di essere una minoranza, ma pensiamo che una società civile debba essere capace di accogliere e tutelare, sostenendo azioni concrete di reale integrazione e politiche che sappiano promuovere il rispetto per ogni essere umano. Lo abbiamo anche scritto nel manifesto politico del Coordinamento: chiediamo una società che sappia dire di no a ogni forma di odio e discriminazione, emanando una legge contro l’omofobia, la transfobia, la bifobia e la lesbofobia, che chiediamo venga approvata al più presto».

Dove si terrà il Marche Pride 2019 e come vi state organizzando?
«La manifestazione, nella ricorrenza dei 50 anni dei moti di Stonewall, sarà ad Ancona, il 29 giugno. Sarà proceduta da una serie di eventi, occasione di approfondimento e di incontro sulle battaglie che ci stanno a cuore, in primo l’uomo l’inclusione e il rispetto delle minoranze. Saremo, tra l’altro, il 29 marzo a Pesaro con Amnesty International per parlare di storie di persone Lgbt».

Guardando al manifesto del Coordinamento Marche Pride, colpisce il fatto che le vostre richieste parlino di tutela per una vasta platea di persone.
«In Agedo il nostro motto è “i nostri figli sono una parte della società, non sono una società a parte”. Porteremo questa nostra esperienza dentro il Marche Pride. Siamo contro ogni forma di bullismo, di genere, omofobo e non; contro ogni forma di discriminazione e per i diritti di tutti, delle donne, dei giovani, dei migranti, dei disabili… Scenderemo in piazza per denunciare come ancora oggi viviamo in un contesto sociale, lavorativo, politico e culturale in cui, spesso, alcune parti della società ci appaiono costantemente attive a promuovere odio e divisioni».

Vede tra i giovani diffondersi la cultura dell’integrazione oppure no?
«C’è di tutto, vediamo più consapevolezza ma anche episodi piccoli e grandi di bullismo. In questo particolare momento storico i linguaggi violenti sono molto diffusi, i nostri figli sono a volte oggetto di attacchi verbali e fisici. In questi ultimi 6-7 mesi abbiamo ricevuto molte telefonate di ragazzi e ragazze che sono vittime di aggressività cattiva e di offese, anche nelle Marche riceviamo segnalazioni di persone Lgbt che non sono ben accette nei bar o di ragazzi che sono stati invitati a “curarsi” dall’omosessualità. Sono fatti molto gravi…. Ci sono pregiudizi da abbattere, ma ciò che ha tirato su i muri è in particolare l’incertezza sul lavoro; le persone sono più aggressive, e dà fastidio chiunque non sia omologato».

Nessun progresso, insomma?
«No, qualcosa sta cambiando, gli anticorpi stanno maturando anche nelle scuole. Il vaccino è nella condivisione e nella conoscenza».

 

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