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Nasce la collaborazione tra UnivPm, Ospedali Riuniti di Ancona e Ucl di Londra per sconfiggere il tumore dell’ovaio

L'UCL Cancer Institute è uno dei più importanti centri di ricerca londinesi. «Una nuova partnership che avvicina le due città per sconfiggere il tumore dell’ovaio»

ANCONA – Una buona notizia per gli Ospedali Riuniti di Ancona e l’Università Politecnica delle Marche. Nasce la collaborazione con uno dei più importanti centri di ricerca londinesi, lo UCL Cancer Institute. Merito di questo incontro è della direttrice della Clinica Oncologica, la professoressa Rossana Berardi, che proprio nei giorni scorsi, insieme al collega Andrea Ciavattini direttore della Clinica di Ostetricia e Ginecologia, ha tenuto un convegno online con Jonathan A. Ledermann dell’UCL Cancer Institute.
Il convegno, seguito da circa 10 mila utenti connessi, è solo l’inizio di una importante collaborazione tra i due centri e, Covid permettendo, ad ottobre ci sarà un appuntamento in presenza per rafforzare questo progetto.

Sottolinea l’importante risultato Michele Caporossi, direttore generale degli Ospedali Riuniti: «Ancora una volta, e questa volta con una strepitosa partecipazione, le vie di Ospedali Riuniti si sono incontrate con quelle della University College London. Questa volta su di un tema, come il tumore dell’ovaio, nel quale tutte le nostre linee assistenziali e di ricerca sono in crescita. Avevamo un grande bisogno di questo confronto ai massimi livelli mondiali che ci ha confermato di essere oggetto di attenzione e di stima diffusa a livello internazionale».

«La collaborazione tra l’Università Politecnica delle Marche e gli Ospedali Riuniti continua con forza. Ora con la partecipazione di uno dei più importanti centri di ricerca londinesi, l’UCL Cancer Institute, si crea un ulteriore tassello a conferma di quanto la ricerca sia fondamentale» sottolinea il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori. «Dobbiamo continuare a sviluppare conoscenza, competenza e ricerca che oggi diventano assi importanti per lo sviluppo del territorio e per il benessere di tutti. In questo periodo le attività di ricerca svolte dall’Ateneo sono state numerosissime, con pubblicazioni prestigiose su riviste internazionali, abbiamo proclamato i primi laureati abilitati alla professione medica, abbiamo creato il LABC19, un centro interdisciplinare per fare ricerca e offrire servizi di prove sperimentali e test su maschere facciali. E la Clinica Oncologica, diretta dalla professoressa Rossana Berardi, un centro dinamico, ha perseguito questo obiettivo, non scontato, di valorizzazione delle competenze, con una nuova collaborazione che avvicina Ancona e Londra per sconfiggere il tumore dell’ovaio».

Prosegue sull’importanza degli scambi anche il professor Andrea Ciavattini: «L’incontro multidisciplinare e il confronto tra specialisti sono il punto cardine della moderna cura del paziente oncologico, sia nella pratica clinica quotidiana che nelle occasioni di incontro scientifico. Il confronto internazionale non può che arricchire il nostro bagaglio di esperienze, sempre ai fini di una crescita continua».

In ambito di Clinica Universitaria, anche il vice preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Univpm Mauro Silvestrini ha evidenziato che «Incontri come quello avuto con il professor Ledermann dimostrano la vitalità del sistema Università. La capacità di attrarre opinion leader di fama mondiale e condividere con tanti giovani informazioni di altissimo livello scientifico è motivo di orgoglio per la nostra facoltà e per tutta l’Università Politecnica delle Marche».

Pienamente soddisfatta dell’evento e della collaborazione la professoressa Rossana Berardi: «La pandemia da Covid-19 ci ha fatto riorganizzare il nostro modo di lavorare, non solo in ambito sanitario, ma anche di aggiornamento. Trovarmi, tanti anni dopo aver lavorato all’UCL di Londra, ad avere partecipe il prof. Ledermann, autorità indiscussa sul tema delle neoplasie ovariche, al nostro evento formativo online è stata oltre che un’emozione, anche un’opportunità di crescita per tutti coloro che si occupano di neoplasie ovariche. I tumori dell’ovaio rappresentano, infatti, una patologia complessa, anche se la prognosi delle pazienti è migliorata sensibilmente negli ultimi anni grazie alle nuove conoscenze biologiche e all’individuazione di particolari bersagli molecolari controllabili con terapie mirate, tra cui gli inibitori del gene PARP. Il comune denominatore tra queste neoplasie è la necessità di un approccio condiviso multidisciplinare con specialisti esperti del settore, che può davvero fare la differenza per la vita delle pazienti. Oggi abbiamo gettato le basi per una rete di collaborazione in questo ambito che vede connessa Ancona a Londra, di cui potranno beneficiare i professionisti, nonché i giovani in formazione specialistica durante il percorso universitario.
Il bilancio di questo evento è decisamente positivo, un’ulteriore occasione per far rete tra i professionisti, opinion leader, pazienti ed associazioni di volontariato».

Lo stesso Ledermann ha voluto sottolineare l’importanza del confronto tra professionisti, anche di diverse nazioni, affermando che solo così si può crescere insieme, fare ricerca e trovare soluzioni condivise.

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