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Coldiretti: Verdicchio di Matelica a rischio

Le gelate dei giorni scorsi stanno creando molteplici problemi nella zona dei vigneti del Verdicchio di Matelica. A lanciare l'allarme è l'associazione dei coltivatori diretti

MACERATA – La Coldiretti lancia l’allarme: «È strage di vigneti nella zona del Verdicchio di Matelica». Le cause? «Le gelate dei giorni scorsi, che hanno bruciato i germogli, compromettendo parte della produzione 2017-2018».  Tante le segnalazioni giunte dalle imprese vitivinicole, che stimano un calo produttivo superiore al 30%.

«I produttori sono molto preoccupati – spiega Massimiliano Paoloni di Coldiretti Marche -. C’è addirittura chi ipotizza un crollo della produzione oltre il 50-60%. Ora c’è da attendere per poter quantificare i danni».

Con il ritorno del bel tempo e la ripresa della fase vegetativa i produttori hanno potuto verificare gli effetti del brusco abbassamento delle temperature e i primi riscontri, afferma sempre l’associazione dei coltivatori diretti, sono a dir poco disastrosi: «Almeno un centinaio di ettari di vigneti risulta gravemente danneggiato, e in alcuni casi i problemi sono talmente gravi da mettere a rischio la produzione non solo per la prossima vendemmia ma anche per quella successiva. Ad essere maggiormente colpite sono state le zone nei fondovalle, mentre migliore sembra la situazione di quelle in collina. Un nuovo colpo all’agricoltura maceratese già duramente provata dal terremoto».

«Purtroppo quelli che una volta erano eventi straordinari sono diventati la quotidianità, con gli effetti dei cambiamenti climatici che rappresentano oggi una sfida importante per le nostre aziende agricole – sottolineano Francesco Fucili, presidenti di Coldiretti Macerata e il direttore Giordano Nasini –. Sbalzi di temperature, bombe d’acqua, grandinate improvvise sono sempre più frequenti, con effetti devastanti sulle colture e sullo stesso assetto del territorio. Da qui l’importanza di lavorare sul versante delle assicurazioni. Fino a ieri eravamo abituati ad attendere il riconoscimento della calamità e i relativi risarcimenti, che però a volte non arrivano e di sicuro non coprono che una piccola parte del danno. Per salvaguardare il reddito delle nostre aziende occorre pensare a nuove forme di assicurazioni capaci di tutelare a 360 gradi le coltivazioni».

«Abbiamo avviato un attento monitoraggio e attendiamo di conoscere l’evoluzione della situazione nei prossimi giorni, essendo in fase di ripresa vegetativa – spiega Nasini -. Abbiamo anche effettuato una prima ricognizione presso i nostri associati ed un centinaio di ettari presentano evidenti segni di danneggiamento. Una stima precisa del problema non siamo ancora in grado di farla. Quello che mi sento di ribadire, senza creare allarmismo, è l’esigenza da parte degli agricoltori di sottoscrivere apposite assicurazioni, soprattutto per le produzioni vinicole».

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