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Coldiretti Pesaro Urbino: «Attacco del lupo a Mombaroccio, servono indennizzi»

Di Sante commenta l'aggressione al cagnolino dell'agricoltore. «Equilibri saltati e greggi a rischio. I fondi sono esigui e serve meno burocrazia»

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PESARO – L’attacco del lupo al cagnolino dell’agricoltore di Mombaroccio fa riflettere la Coldiretti. «Sono saltati gli equilibri, non si può più fare finta di niente – è il commento di Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Pesaro Urbino -. La gestione dei selvatici, per quanto riguarda la presenza di lupi, è stata sempre regolata da fondi per dotarsi di recinzioni, cani da pastore e indennizzi per il bestiame sbranato. Parliamo, ovviamente, di zootecnia e come Coldiretti abbiamo più volte denunciato l’esiguità degli indennizzi che bastano appena per lo smaltimento delle carcasse e che non tengono conto né dei capi scappati, né di quelli morti in conseguenza a un attacco (ad esempio, schiacciati in stalla nel fuggi fuggi del gregge), né della perdita di reddito derivante dal latte per fare i formaggi o la carne da vendere».

Il jack russel aggredito ora sta bene. Ha 7 anni e faceva compagnia all’imprenditore agricolo a tagliare l’erba intorno al laghetto da pesca.

Tommaso Di Sante, Coldiretti

«Oggi assistiamo a innalzamento dei livelli di rischio con un assalto in pieno giorno con l’agricoltore a pochi metri. Gli equilibri stanno saltando – dice Di Sante -. Non si tratta di perdere qualche capo per gli allevatori ma della stessa loro incolumità. Siamo preoccupati perché le incursioni sono sempre più frequenti come anche quelle dei cinghiali nei campi. Bene che nelle Marche sia ancora in vigore la legge che permette agli agricoltori, in possesso di licenza di caccia e debitamente formati, di fare autonomamente selezione se gli ungulati sono sul terreno di proprietà. È bene anche che il sistema dei rimborsi resti nelle mani degli Atc che, tuttavia, devono essere bene amministrati per garantire rimborsi veloci e minore burocrazia. Virtuosità che non sono appartenute negli ultimi anni alla nostra provincia e per questo auspichiamo un cambio di rotta».

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