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Coldiretti Marche, Gardoni: «Burian non ha portato danni rilevanti alle campagne»

Il punto sugli effetti delle gelide temperature dell'ultimo weekend sull'agricoltura. «Più della neve il vero pericolo è il gelo che colpisce le coltivazioni all'aperto»

Burian agricoltura

ANCONA – Il freddo gelido che si è abbattuto nel weekend sulle Marche non ha prodotto danni rilevanti all’agricoltura. È quanto affermato dalla presidentessa di Coldiretti Marche Letizia Gardoni che ha fatto il punto sul nuovo avvento dell’ondata di freddo Burian: «Il forte abbassamento delle temperature e la neve registrata anche a basse quote per fortuna non ha portato danni rilevanti nelle nostre campagne ma è presto per dire che ce la siamo scampata, visto che sono previste gelate in questa settimana. Resta comunque il segno tangibile dei cambiamenti climatici visto che venivamo da un inizio dell’anno molto più caldo e siccitoso rispetto alla media degli ultimi 10 anni. Un andamento climatico anomalo che vede anche eventi estremi: nelle sole Marche ne sono stati registrati quasi uno ogni settimana, secondo i dati dell’European Severe Weather Database».

Il rischio maggiore poteva essere legato allo sbalzo termico, non tanto al gelo in sé stesso: «Il rischio più grande è che con le temperature alte inizi la fase vegetativa anticipata delle produzioni agricole, pensiamo alla frutta, ad esempio – dice Gardoni -. Più della neve il vero pericolo è il gelo che colpisce le coltivazioni all’aperto del periodo come cavoli, verze, carciofi, finocchi, cicorie e broccoli ma lo sbalzo termico improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra ma anche delle stalle dove si cerca di difendere gli animali dal freddo anche rinforzando la dieta per garantire una razione supplementare di energia e calorie».

Maria Letizia Gardoni, presidente Coldiretti Marche

Sostanzialmente possiamo parlare di una corretta azione preventiva da parte dei soggetti preposti ma la politica della prevenzione deve essere sempre all’ordine del giorno: «Io credo che politiche attive per tutelare l’ambiente e la natura non siano più rinviabili – prosegue la presidentessa Coldiretti -. Modelli sostenibili di economia, con un impiego intelligente delle risorse e il riutilizzo e la riconversione degli scarti residui secondo un modello circolare sono già nel dna delle imprese agricole ma questi accorgimenti potranno dare risultati solo nel lungo periodo. Per fronteggiare il momento uno strumento utile è quello delle assicurazioni, uno strumento ormai imprescindibile ma ancora poco diffuso. Sono circa 1400 le aziende assicurate, soprattutto uva e grano duro, su oltre 25 mila attive nella nostra regione».

Sulla stessa linea d’onda il coltivatore diretto Emanuele Befanucci del comporto olive: «Diciamo che i danni non sono stati rilevanti ma aspetterei i prossimi giorni prima di dare una valutazione completa. Burian è un altro indicatore di come il clima sta cambiando andando da estremi opposti e questa cosa deve farci mantenere alta l’allerta e lo stato di prevenzione. Siamo chiamati anche a combattere lo sbalzo termico, uno dei problemi più duri da affrontare, attraverso alcuni strumenti quali le produzioni in serra o semplicemente delle stalle per tenere al caldo gli animali».

Per quanto riguarda il futuro: «Prevenzione e sostenibilità sono le parole chiave. Le assicurazioni sono un altro punto da non sottovalutare ma la cosa principale resta quella di impiegare in modo sapiente e intelligente le risorse. Solo così riusciremo a fronteggiare le difficoltà e i cambiamenti climatici che ormai sono quasi all’ordine del giorno».

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