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Cna Macerata, perse circa 4.500 imprese in un anno: «Che la nuova legislatura sia anche a misura degli artigiani»

Maurizio Tritarelli, presidente della Cna di Macerata: «Occorre ripartire dalle nostre solide radici, dall’artigianato e dalla manifattura, per riavviare con decisione lo sviluppo economico e sociale dell’Italia»

In vista del voto del 25 settembre Cna ha predisposto un decalogo di argomenti prioritari, una serie di proposte concrete per un nuovo patto sociale. Maurizio Tritarelli, presidente della Cna di Macerata: «Il nostro auspicio è quello di una legislatura a misura anche degli artigiani e delle piccole imprese che rappresentano, è bene ricordarlo, la spina dorsale del nostro Paese e il volano di sviluppo per tutto il sistema produttivo nazionale».

Il pacchetto di proposte elaborato dalla Cna nazionale e condiviso con i territori è suddiviso in dieci capitoli dedicati a: Energia, con un focus sulla scelta strategica dell’autoproduzione; Semplificazione, ritenuta la strada maestra del cambiamento; Politica industriale, tagliata su artigiani e piccole imprese; Export, Made in Italy, Turismo, tre leve di crescita; Lavoro, contrattazione collettiva, formazione, rappresentanza, per favorire una occupazione di qualità e uno scatto di produttività; Fisco, chiesto più leggero, più semplice e più orientato all’espansione; Concorrenza, in un’ottica di tutela delle piccole imprese; Infrastrutture, materiali e immateriali, per irrobustire l’ossatura del nostro Paese; Legalità, da perseguire combattendo la criminalità ma anche tutte le forme di abusivismo, sommerso, riciclaggio e usura; Welfare e Pensioni, per assicurare condizioni dignitose agli anziani e ai cittadini più fragili.

Tritarelli invita tutti i gruppi politici in lizza a declinare i temi sui territori: «Occorre ripartire dalle nostre solide radici, dall’artigianato e dalla manifattura, per riavviare con decisione lo sviluppo economico e sociale dell’Italia».

Il presidente Cna sottolinea quindi la preoccupante situazione economica nel maceratese: «Per la prima volta il numero delle imprese attive nella nostra provincia è andato sotto quota 32.000. In un solo anno (luglio ’21 – luglio ’22) ne abbiamo perse circa 4.500 e meno di 2.500 sono state le nuove partite Iva, per un saldo complessivo in rosso di 2.050 imprese».

Tritarelli evidenzia una crisi dell’imprenditorialità maceratese diffusa in ogni settore: «Rispetto a luglio dello scorso anno, agricoltura, commercio e manifatturiero hanno perso ciascuna un abbondante 7% delle imprese; un po’ meglio è andato solo il settore turistico che comunque ha segnato un meno 6%».

Se le imprese artigiane diminuiscono di numero, quelle che rimangono aumentano produzione e investimenti: «Nel primo semestre del 2022 – sottolinea Tritarelli – una impresa artigiana su quattro ha aumentato la produzione, mentre nel 50% dei casi è rimasta stabile ed è diminuita solo per il 20% delle imprese, con un saldo positivo complessivo del 5%. Analogo trend per gli investimenti, dove nei primi 7 mesi del 2022 il 20,8% delle imprese acquistato macchinari e attrezzature. Questo bilanciamento dimostra – secondo il presidente CNA – la vitalità e la volontà di non arrendersi alle difficoltà».

 «È chiaro – conclude Tritarelli – che servono scelte di politica industriale da parte della Regione e del Governo che verrà, capaci di mettere al centro gli artigiani e le piccole imprese, a partire dall’accesso al credito. Inoltre le nostre filiere vanno coinvolte nelle grandi trasformazioni produttive e tecnologiche e vanno favorite nella partecipazione alle gare d’appalto pubbliche. Infine, occorre cogliere le opportunità offerte dal Pnrr per sviluppare ed adeguare le infrastrutture regionali, colmando il divario territoriale e favorendo trasporti e turismo. Gli artigiani che resistono attendono risposte all’altezza dei loro sforzi, del loro valore e nell’interesse di tutti».

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