Attualità

Cna Fermo: 700 milioni di euro per l’area del cratere, bandi dal 30 giugno

Le parole del Direttore Generale CNA Fermo Alessandro Migliore e del coordinatore del Team Sisma di CNA Marche, Daniele Salvi

Fermo

FERMO – Obiettivo: rigenerazione urbana e del tessuto produttivo e occupazionale delle aree colpite dai sismi. «Si va delineando in maniera sempre più netta il Programma unitario degli interventi per le aree dei terremoti del 2009 e del 2016 a valere sul Piano nazionale complementare (PNC) al PNRR – annuncia il Direttore Generale CNA Fermo Alessandro Migliore in particolare, la macro-misura B “Rilancio economico e sociale” del valore di 700 milioni di euro è quasi totalmente dedicata alle imprese».

Alcune sub-misure e linee di intervento sono rivolte alle micro, piccole e medie imprese, configurando così un vero e proprio “Pacchetto MPMI”: «Un insieme di azioni che, se ben orientato, può non solo affiancare l’azione di rigenerazione urbana, nella quale sono impegnati i Comuni del cratere sismico, ma soprattutto contribuire a rigenerare il tessuto produttivo ed occupazionale». E’ il commento di Daniele Salvi, coordinatore del Team Sisma di CNA Marche, che spiega: «La sub-misura B1.3 “Interventi diffusivi di sostegno alle attività produttive” dell’importo di 200 milioni di euro, cerca di rispondere con tre diversi bandi alle esigenze delle micro, piccole e medie imprese, sia sul versante dell’avvio che dello sviluppo».

Alessandro Migliore – Daniele Salvi

Si tratta di bandi in uscita entro il 30 giugno, che si delineano in questo modo: il bando A) “Interventi per la nascita, lo sviluppo e il consolidamento di iniziative micro-imprenditoriali e per l’attrazione e il rientro di imprenditori” (plafond di 100 milioni di euro) si rivolge a imprese in forma individuale e libero professionale, ovvero in forma societaria e cooperativa, costituite da non più di 12 mesi per l’avvio e da più di 12 per lo sviluppo, con sede operativa in area cratere. I settori sono quelli della produzione manifatturiera, trasformazione di prodotti agricoli, fornitura di servizi, turismo, commercio on line o di vicinato. «Le agevolazioni – riferisce Salvi – riguardano il contributo in conto capitale fino all’80/90% per l’avvio e al 50/60% per lo sviluppo. La procedura è a graduatoria. Sono premiati i progetti imprenditoriali con sede nei Comuni maggiormente colpiti e/o nei centri storici. Il soggetto gestore è Invitalia».

Il bando B) “Innovazione PMI”, con una dotazione di 60 milioni, prevede due strumenti: i “voucher per l’innovazione diffusa”, che finanziano l’acquisizione di servizi di consulenza specialistica per l’individuazione di percorsi di innovazione di prodotto, processo o organizzazione, e il “sostegno ai progetti di innovazione”, dedicato al rafforzamento e rilancio della competitività mediante concessione di un contributo per la realizzazione di progetti di innovazione. I beneficiari devono avere sede operativa nei Comuni del cratere. Il soggetto gestore Invitalia.

Il bando C) “Interventi per l’avvio, il riavvio e il consolidamento di attività economiche e per il rientro di quelle temporaneamente delocalizzate”, concerne programmi di investimento per la realizzazione di nuove iniziative imprenditoriali o lo sviluppo di attività esistenti presentati da team imprenditoriali o società costituite da non più di 5 anni e programmi di investimento per il consolidamento di società costituite da oltre 5 anni. Il 40% delle risorse è riservato a chi aveva sede legale e operativa nel cratere prima del 31/12/2015. La procedura valutativa è a sportello. Il soggetto gestore Invitalia. I settori agevolati sono: industria, artigianato, trasformazione prodotti agricoli, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, commercio online o di vicinato. Sono escluse le attività turistiche, culturali, creative e sportive, alle quali è dedicato uno specifico bando.

Ti potrebbero interessare

Ponte Garibaldi, diffida della Federcaccia di Senigallia

La sezione comunale di Senigallia della Federazione Italiana della Caccia minaccia di passare alle vie legali per salvaguardare i locali di sua proprietà interessati dal possibile esproprio per far costruire la nuova infrastruttura