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Ciclovia Fano – Urbino, Pci: «Il Pd non ostacoli lo sviluppo di Fano e della Valle del Metauro»

Il Partito Comunista chiede a tutte le forze politiche della maggioranza fanese di procedere celermente nell’azione di potenziamento del trasporto pubblico locale

Il percorso della nuova Ciclovia Ex ferrovia Fano-Urbino
Il percorso della nuova Ciclovia Ex ferrovia Fano - Urbino

FANO – Nuovo affondo sulla visione dell’attuale amministrazione fanese per quello che riguarda la ciclovia che dovrebbe sorgere sul tratto dell’ex ferrovia Fano – Urbino. Al riguardo il Comune della Città della Fortuna sarebbe ad un bivio riguardo l’affaire dell’ex ferrovia Fano – Urbino: o accetta il progetto di ciclabile della Regione o rischia di perdere il finanziamento.

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Il nodo della discordia sarebbe rappresentato dalla visione diversa della ciclovia che dovrebbe attraversare la vallata: secondo la Regione il percorso dovrebbe sorgere almeno a cinque metri dagli attuali binari tutelando così il percorso ferroviario. L’amministrazione fanese vorrebbe invece che il progetto sorgesse e combaciasse con la sede del tracciato ferroviario.

A stigmatizzare la scelta dell’attuale maggioranza bollata come “ripetizione ostinata degli stessi errori, sia a livello nazionale che locale” è la sezione di Fano del Partito Comunista. «Ultimo esempio la “battaglia” che il segretario fanese Bacchiocchi intende sostenere a favore dell’esoso e inutile progetto di ciclovia Fano – Urbino a un metro e mezzo dalla ferrovia. Ciclovia che, tanto per dare un assaggio della qualità del progetto, dovrebbe morire – causa estinzione dei finanziamenti – a Tavernelle, lasciando probabilmente il restante tratto di ferrovia, fino ad Urbino, nelle condizioni in cui si trova ora. Pare fra l’altro che il Pd non gradisca l’ipotesi di un tracciato alternativo alla ex tratta Fano – Urbino (ipotesi rispetto alla quale il sindaco di Fano, seppur timidamente, sembra avere mostrato una qualche apertura): evidentemente, come sostiene Bacchiocchi, la linea Fano-Urbino sarebbe perfetta per una ciclovia a vocazione turistica; peccato che così questo itinerario ciclabile (dall’alto valore ambientale, almeno nelle intenzioni) si troverebbe a zigzagare fra i capannoni di almeno 6 zone industriali da Fano a Saltara!».

«Non solo – prosegue il Pci – il mancato recupero della linea ferroviaria, stando a Bacchiocchi, dovrebbe essere compensato da una sorta di autobus elettrico su gomma. Ricordiamo al segretario del PD fanese che una linea su gomma tra Fano e Urbino esiste già da decine e decine di anni. Quello che si attende, invece, è il ripristino di una autentica tratta ferroviaria, che possa rappresentare un elemento di sviluppo e di coesione per l’intera vallata del Metauro, per il trasporto di pendolari, turisti e merci, con la possibilità, tra l’altro, di riallacciarsi in futuro ad altre linee locali (quella per Pergola, ad esempio, oggi ugualmente in disuso, e che permetterebbe il tanto sospirato collegamento con Roma), e a quella del raccordo dell’entroterra con la futura linea ferroviaria ad Alta Velocità Milano-Bari».

E concludono: «L’ostinazione con cui il PD e i suoi alleati continuano a sostenere posizioni indifendibili, tradiscono a questo punto solo arroganza e cecità di fronte ai dati di realtà e alle esigenze della città di Fano e di tutta la vallata del Metauro fino ad Urbino. Il Partito Comunista Italiano di Fano chiede pertanto al PD e a tutte le forze politiche della maggioranza fanese di non bloccare più lo sviluppo del territorio, e di procedere celermente nell’azione di potenziamento del trasporto pubblico locale».

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