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Cibo: cosa metto nel piatto?

Una serie di iniziative sul territorio per educare i consumatori ad acquistare e quindi a mangiare prodotti di qualità. "Cibo: cosa metto nel piatto?" è il progetto sull'alimentazione portato avanti dall'Adiconsum Marche e rientra nel programma della Regione sulle iniziative a tutela dei consumatori e degli utenti, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

ANCONA – Riportare sulle nostre tavole il cibo sano, il cibo della tradizione marchigiana. “Cibo: cosa metto nel piatto?” è il progetto sull’alimentazione portato avanti dall’Adiconsum Marche, associazione italiana difesa consumatori e ambiente promossa dalla CISL. Il progetto rientra nel programma della Regione Marche sulle iniziative a tutela dei consumatori e degli utenti, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il progetto sovvenzionato con oltre 31mila euro, ha preso avvio nel novembre 2016 e prevede, fino a gennaio 2018, una serie di iniziative. «Oggi abbiamo una varietà di alimenti e di alimentazione: dieta mediterranea, vegetariana, vegana, macrobiotica. Vogliamo dare un messaggio: ogni tipo di alimentazione che andiamo a fare va costruita con degli esperti altrimenti rischiamo di farci male da soli- spiega Silvana Santinelli, Adiconsum Marche-. Dobbiamo imparare a capire la qualità del cibo che compriamo, c’è la necessità di rendere il consumatore consapevole. Il mercato presenta molti prodotti, la pubblicità incide nella scelta di cosa acquistare e l’etichetta non rappresenta la carta d’identità del prodotto. Il consiglio è di guardare meno quello che c’è nelle scaffalature e di tornare al cibo della nostra tradizione per il bene della nostra salute: farro, orzo e cicerchia solo per citarne alcuni».

Silvana Santinelli, Adiconsum Marche
(Foto: Facebook)

Nell’ambito del progetto, lo scorso 25 marzo al teatro Lauro Rossi di Macerata, al Buona Sera Marche Show, si è parlato di alimentazione, come capire quali prodotti comprare e quindi mangiare. Il confronto ha visto la partecipazione oltre che dell’Adiconsum, anche dell’Università Politecnica delle Marche, Giovanni Fileni, produttore marchigiano leader nella produzione di carni bianche bio e il Comune di Macerata che ha portato la sua esperienza del cibo bio nelle mense. “Cibo: cosa metto nel piatto?” prevede anche incontri territoriali e rubriche televisive con la partecipazione di esperti. Seguiranno poi altre due fasi. Per quanto riguarda la prima, probabilmente già da giugno, nel sito dell’Adiconsum sarà possibile consultare l’elenco dei produttori della regione che fanno vendita diretta: dal produttore al consumatore. I cittadini infatti molto spesso hanno difficoltà, non sanno dove andare ad acquistare i prodotti del territorio. L’ultima fase invece, prevede l’elaborazione di una ricerca sulle abitudini alimentari dei marchigiani a cui l’Adiconsum sta lavorando.  Una volta pronta sarà consultabile sul sito dell’associazione e anche in formato cartaceo.

«Il messaggio che vogliamo dare è che è possibile mangiare sano senza spendere eccessivamente. Questo progetto nasce sulla scia dell’Expo. Oggi ci rendiamo conto che, forse per la crisi economica, forse perché alcuni cibi costano molto poco, si tendono a mangiare prodotti di scarsa qualità– afferma Silvana Santinelli-. C’è poi la questione sicurezza. Sui nostri mercati sta arrivando di tutto di più, occorre fare attenzione. Il prezzo è un’indicazione di quello che stiamo andando a comprare. La qualità potrebbe essere un po’ più costosa ma se acquistata dal produttore e cucinata, la differenza di prezzo non è poi così eccessiva. C’è poi il discorso legato alla sostenibilità e agli sprechi alimentari che vanno evitati. Negli anni precedenti abbiamo lavorato con le scuole sul tema dell’alimentazione. Educare ad una cultura al cibo partendo proprio dalle mense per i più piccoli è importante».

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