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Centrodestra all’attacco di Gualtieri e Mangialardi: «Favole»

All'indomani della visita del ministro Gualtieri ad Osimo, per la presentazione del programma elettorale della colazione guidata da Mangialardi, arriva una pioggia di critiche dal centrodestra

Elezioni regionali
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ANCONA – Non si sono fatte attendere le reazioni del centrodestra alla pioggia di risorse europee per le Marche dal Recovery Fund, annunciate ieri sera ad Osimo dal ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e dal candidato governatore di centrosinistra Maurizio Mangialardi  in occasione della presentazione del programma elettorale della coalizione. Il ministro aveva parlato di «prospettive straordinarie per il bilancio delle Marche» grazie alle risorse del Recovery Fund, per rilanciare le infrastrutture, rafforzare la sanità, inclusa quella territoriale e digitalizzare la regione.  Insomma è la volta buona per le Marche di risolvere i nodi infrastrutturali ancora in piedi, come il raddoppio della Orte-Falconara, la velocizzazione dell’asse ferroviario Adriatico, da allontanare «quanto più possibile dal mare», secondo Gualtieri, poi le opere viarie come l’uscita dal porto di Ancona, la Fano-Grosseto, la Quadrilatero e la Salaria. Invece Mangialardi aveva rimarcato il fatto che dei 209 miliardi almeno 8 saranno a disposizione delle Marche.

Il senatore Battistoni, Antonio Tajani e Daniele Silvetti

Dichiarazioni che hanno fatto infuriare Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. «Ad Osimo è andata in scena la sagra delle favole» attacca il commissario regionale di Forza Italia, Francesco Battistoni, che parla di «una operazione di maquillage che non porterà alcun beneficio elettorale al Pd», ma che anzi secondo lui «ha fatto indispettire i marchigiani, una popolazione che non ha certo l’anello al naso ed è intelligente da capire che di novizi, nel Pd, non ce ne sono». Ma ad urtare Forza Italia è anche il fatto che Mangialardi sia stato apostrofato da Gualtieri come «il Sindaco delle Marche», mentre secondo Battistoni facendosi «un giro a Senigallia» si può vedere «una città nel più totale abbandono». Insomma per Fi «il Partito Democratico ha i giorni contati nelle Marche».

Emanuele Prisco

«Irrispettoso – secondo il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Emanuele Prisco –  l’atteggiamento secondo cui solo votando Mangialardi e la sinistra, le Marche avranno accesso agli 8 miliardi di euro disposti per questa regione dal Recovery Fund». Prisco rimarca che «i fondi europei sono soldi dei cittadini marchigiani, non sono soldi a servizio della campagna elettorale del Pd». Inoltre spiega che la proposta della Zes (zona Economica Speciale) per il cratere sismico è stata già «lanciata da anni da Fratelli d’Italia in Parlamento»: insomma i dem dovevano pensarci prima e «non a quattro anni di distanza» e «in piena campagna elettorale». «Promesse roboanti e passerelle prive di contenuti» attacca Prisco, messe in atto perché «sanno chiaramente di essere in difficoltà e non hanno altro da raccontare che le solite favole».

Riccardo Augusto Marchetti

Pesante l’affondo della Lega con il commissario regionale Riccardo Augusto Marchetti, che puntualizza: «i soldi non fanno di Mangialardi un governatore per le Marche» e ancora, «decenni di immobilismo e di errori del Pd non hanno prezzo». Inoltre Marchetti sottolinea che con la storia delle “vertenza per le Marche” in realtà il candidato governatore del centrosinistra «va dritto a schiantarsi contro sé stesso» perché è il Pd che governa la regione da decenni. Una vertenza «contro il suo Pd» secondo Marchetti, un partito che ritiene reo dello «smantellamento del sistema sanitario pubblico» e del fatto che le Marche «sono penultime in Italia per i fondi PSR all’agricoltura», poi la questione della ricostruzione. «Non basta un ministro per cancellare questa macchia», conclude: «Gualtieri non dice chiaramente che l’ipotetica quota parte marchigiana» delle risorse europee «sono a debito» e quindi «saranno i marchigiani a doverlo ripagare». 

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