Senigallia

Il Caterraduno lascia Senigallia, scia di delusione sulla spiaggia di velluto

Rebecchini (Fi), Mangialardi (Pd) e Pagani (Vs) commentano con delusione l'assenza a partire da quest'estate dell'iniziativa di Rai Radio 2: «Importante occasione turistica e promozionale persa»

La folla del Caterraduno a Senigallia in occasione del concerto all'alba di Arisa, giugno 2018
La folla del Caterraduno a Senigallia in occasione del concerto all'alba di Arisa, giugno 2018

SENIGALLIA – Scia di delusione sulla spiaggia di velluto dopo l’annuncio che il Caterraduno si terrà il prossimo luglio a Pesaro. Di occasione promozionale, turistica e culturale persa parlano un po’ tutti gli esponenti politici di Senigallia, a cominciare innanzitutto da Luigi Rebecchini, colui che a inizi anni 2000 – da assessore al turismo – “agganciò” Caterpillar, la storica trasmissione di Rai Radio 2. Fu lui, infatti, ad avanzare la candidatura di Senigallia a sede di quello che inizialmente era un evento “nomade”.

«Mi dispiace sinceramente che Senigallia abbia perso il Caterraduno, per la promozione che l’evento portava, per gli importanti concerti serali e anche per quelli all’alba» ha detto Luigi Rebecchini, oggi consigliere di maggioranza ma con una compagine opposta a quella del 2006. «Pesaro, sicuramente, assurge a capitale del turismo della regione Marche: avrà ora il Caterraduno ed è stata pochi giorni fa nominata capitale italiana della cultura 2024». Un bel colpo per la città di Rossini, per le sue ricadute: «certamente Pesaro vedrà un aumento di arrivi e presenze turistiche». Ma non tutti i treni sono ancora passati e Rebecchini è speranzoso che qualcosa possa essere recuperato: «essendo Senigallia città vicina a Pesaro, e poiché il turista non mette limiti e confini comunali e provinciali ai suoi percorsi, Senigallia potrebbe di riflesso avere qualche effetto positivo. Ma perché questo accada, è necessario, in accordo anche con Pesaro (come avvenuto già in passato per importanti eventi comuni), saper individuare importanti eventi con la città di Pesaro che possano coinvolgere il visitatore».

Dal consiglio regionale, il capogruppo dem Maurizio Mangialardi ha sottolineato il valore dell’evento: «Una grande manifestazione per contenuti e temi che dà un enorme risalto, reiterato nel tempo, alla città che la ospita. Sono molto felice che rimanga nelle Marche, a Pesaro; il sindaco Ricci ha colto subito la grande opportunità anche per lanciare al meglio la città della cultura 2024». E sulla linea politica della giunta Olivetti: «Una città fa le scelte per come pensa di collocarsi. Se vuoi essere mediocre – ha concluso Mangialardi – lasci andar via il Caterraduno».

Critica anche Stefania Pagani, consigliera di minoranza per la lista Vola Senigallia. «Faccio i complimenti al sindaco di Pesaro Matteo Ricci perché ha capito il valore di un evento come il Caterraduno in termini turistici ma non solo, anche valoriale. Si è mosso bene e ha colto al balzo la palla lasciata andare dall’inconsistente compagine di governo di Senigallia. Ora si capisce che la rimozione dello striscione su Regeni, simbolo di solidarietà e vicinanza ma anche di lotta per la verità, era anche molto di più e oggi sottolinea quella distanza della maggioranza Olivetti da quei valori che la trasmissione porta avanti. Mi preoccupa anche il silenzio degli operatori del settore turistico: il Caterraduno significa anche mesi e mesi di pubblicità alla città ospitante: perché se ne stanno zitti?».

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