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Coronavirus, aziende e laboratori di fisarmoniche verso la riapertura

Ad annunciarlo è la deputata marchigiana Mirella Emiliozzi, che ha chiesto al commissario straordinario per la fase due Vittorio Colao di inserirle nel primo blocco di aziende che potranno riaprire già dal 4 maggio o anche prima. E da Colao sono arrivate rassicurazioni

Fisarmonica

ANCONA – Le aziende e i piccoli laboratori di fisarmoniche e accessori presenti fra Castelfidardo, Osimo e Recanati potrebbero presto riaprire i battenti. Il commissario straordinario alla fase due nominato dal governo, Vittorio Colao, e il suo staff hanno «garantito la loro massima attenzione a questa importante nicchia e hanno assicurato che valuteranno la possibilità di una rapidissima riapertura, purché vengano rispettati i dovuti standard di sicurezza». Ad annunciarlo è la deputata marchigiana nonché facilitatrice del Movimento 5 Stelle Mirella Emiliozzi, della commissione Affari Esteri della Camera.

Una eccellenza del Made in Italy sul panorama «mondiale che dobbiamo tutelare e promuovere» ha dichiarato la Emiliozzi, che ha chiesto a Colao di inserirle «nel primo blocco di aziende che potranno riaprire già dal 4 maggio o, se possibile, anche prima, subito».

Mirella Emiliozzi
Mirella Emiliozzi

«Sono certa – sottolinea la deputata Emiliozzi – che questa riapertura a breve, magari anche prima del 4 maggio, potrebbe essere autorizzata, perché stiamo parlando in massima parte di laboratori artigianali con al massimo due o tre persone che lavorano in spazi e botteghe ampie, che i lavoratori raggiungono con mezzi propri. Soprattutto si tratta di realtà chiuse, senza cioè che ci sia un contatto diretto con il pubblico, quindi è molto facile, per loro, il rispetto degli standard richiesti per l’apertura anticipata».

Una filiera artigianale unica che rappresenta un vanto per le Marche e un fiore all’occhiello per la città di Castelfidardo. Sono circa una cinquantina le aziende presenti nelle Marche, tra Castelfidardo, Osimo, Loreto e Recanati, che danno lavoro a un migliaio di persone e che nell’ambito del comparto della musica esportano il 40% della produzione mondiale di fisarmoniche all’estero, soprattutto verso America, Cina, Nord Europa e Giappone.

Aziende e piccoli laboratori che però proprio per la loro artigianalità hanno tempi di produzione piuttosto lunghi e che con il lockdown «rischiano di perdere le posizioni acquisite nei mercati esteri se non riusciranno ad evadere al più presto gli ordinativi ricevuti prima del fermo» imposto per limitare la diffusione dell’epidemia, dichiara Ruben Cittadini, assessore alla cultura del Comune di Castelfidardo che segue da vicino questa filiera importante per la città.

L'assessore alla Cultura Ruben Cittadini (a sinistra) e il sindaco Roberto Ascani a Roma
L’assessore alla Cultura Ruben Cittadini (a sinistra) e il sindaco Roberto Ascani a Roma

«La musica – conclude la Emiliozzi – è stata una delle poche attività che ci ha permesso di riempire queste giornate di quarantena. Promuovere chi costruisce gli strumenti che permettono di suonarla, di scriverla, di ascoltarla significa aprire alla speranza, alla passione, al futuro. Per questo – conclude la Emiliozzi – chiederò anche al ministro degli Esteri Luigi Di Maio e al sottosegretario Manlio Di Stefano, che hanno appena ottenuto un fondo molto importante per la comunicazione straordinaria del Made in Italy, di inserire anche il settore degli strumenti musicali di pregio nelle numerose campagne di promozione che a quanto pare si apprestano a far realizzare».

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