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Castelfidardo avrà la sua scuola media

Dopo le polemiche il sindaco Ascani ha reperito le risorse per riavviare l'iter stoppato dalla burocrazia e dotare finalmente il Comune dell'atteso plesso scolastico, richiesto da più parti

CASTELFIDARDO «Abbiamo individuato con la ragioniera le risorse per la nuova scuola media: la inseriremo nel programma triennale delle opere pubbliche». L’annuncio del sindaco Roberto Ascani è arrivato in anteprima sui banchi del Consiglio comunale durante la discussione sulla mozione presentata dal gruppo di “Solidarietà popolare” poi emendata e approvata all’unanimità, cancellando dal dispositivo la richiesta di referendum popolare circoscrivendola alla verbalizzazione dell’impegno a rimettere mano al progetto.

«Non sono mai stato contrario alla realizzazione della struttura – ha chiarito il sindaco – ma visti gli insuccessi del passato non intendevamo intraprendere questa strada senza analizzare approfonditamente il bilancio per assicurarci la sussistenza di adeguate coperture economiche. Vorremmo procedere preferibilmente per entrambi i plessi ma il progetto andrà contestualizzato nella situazione generale della flessione anagrafica e dell’edilizia scolastica, verificando la vulnerabilità e provvedendo alla manutenzione di tutti gli edifici. Sull’invito a utilizzare i fondi recuperati, 200mila euro, per la causa Globus va esaminata la fattibilità e la necessità di conservarli per altri accantonamenti.

Nella medesima seduta sono state invece respinte le mozioni presentate dai consiglieri Piatanesi e Santini relative all’adesione al Sape (servizio associato per le politiche europee) e alla “ristrutturazione del debito a lungo termine per reperire fondi da destinare alla costruzione della scuola media”.

L’assessore Romina Calvani ha spiegato le perplessità della maggioranza: «Il Comune ha già aderito a “Focus Europe” che si mette a disposizione per tutto il 2017 a titolo gratuito dato che finora non ha portato nulla a buon fine e non ci convince il fatto che il Sape comporti un impegno di circa sei ore settimanali di un nostro funzionario in un Comune sottodimensionato nell’organico dove le risorse vanno centellinate e le assunzioni sono bloccate. Inoltre riteniamo che l’approccio debba essere inverso: non è la nostra città a doversi adeguare a progetti di Comuni più grandi ma dovrebbe avere progetti calati sulle proprie peculiarità storico ambientali e culturali».

«Tecnicamente impossibile – ha spiegato invece l’assessore Foria – la rinegoziazione dei mutui, quasi tutti in scadenza nel 2034, che ammontano a oltre 13 milioni di euro e comportano circa 650mila euro di soli interessi passivi all’anno».

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