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Caso Geax: probabilmente una ritorsione contro l’azienda

Sarebbe l'attività lavorativa della ditta di Osimo il bersaglio dei piromani che la scorsa settimana hanno incendiato due trivelle da 200 mila euro. Esclusa l'ipotesi che gli attentatori volessero colpire indirettamente la moglie dell'amministratore dell'azienda. Continuano le indagini dei Carabinieri

OSIMO – Sarebbero da ricercare nell’attività dell’azienda e non nella sfera famigliare dei dirigenti le cause dell’incendio di sabato scorso all’azienda Geax di Osimo. Una ritorsione dunque contro il lavoro della ditta che rappresenta un esempio di industria sana e florida con i bilanci in attivo da diversi anni. I Carabinieri della stazione di Via Saffi, guidati dal maresciallo Marcello Iarba, comunque, non escludono alcuna ipotesi per rintracciare il o i piromani che hanno incendiato due trivelle del valore di oltre 200 mila euro. Al momento gli elementi in mano agli inquirenti sono scarsi e dalle immagini della videosorveglianza non si riesce ad identificare l’uomo che s’intrufola nel piazzale della ditta di via Campoceraso.

I militari dell’Arma tendono comunque ad escludere che nella vicenda possa essere nel mirino la moglie dell’amministratore Geax che è procuratore minorile di Ancona. L’attentato ha però suscitato molte reazioni, soprattutto da chi, tramite social, ritiene che sia il preludio ad un’escalation di episodi criminali. Tra loro anche Matteo Biscarini ex vicesindaco che definisce l’incendio «un fatto inquietante». Secondo Biscarini «ci possono essere state le condizioni per un avvertimento della criminalità organizzata verso chi non avrebbe accettato la protezione. Un fatto che dovrebbe mettere nel massimo allarme tutti, autorità, cittadini e istituzioni», auspicando un pronto intervento dell’Amministrazione Comunale e una mobilitazione popolare per contrastare eventuali altri atti criminosi.

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