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Caso Baldini, il giudice boccia il ricorso contro Autostrade

Dopo tre mesi di proteste e picchetti dei dipendenti della ditta "Baldini" di Camerano, in piazza e nelle sedi giudiziarie, il giudice si è espresso a favore della Società Autostrade: il ponte 166 non può sostenere più di 12 tonnellate

La protesta dei dipendenti della "Baldini" sul ponte 166

CAMERANO – Sul caso Baldini il giudice si è espresso con un’ordinanza. I cartelli indicanti il limite di carico per i mezzi con portata superiore a 12 tonnellate apposti da Autostrade per l’Italia sul ponte 166 erano legittimi. Il giudice del tribunale di Ancona ha rigettato quindi il ricorso promosso nei confronti di Autostrade da Sandro Baldini della “Conero frantumazioni srl”. Su quel ponte sull’A14, strada di accesso alla ditta lungo la Direttissima del Conero a Camerano, il peso consentito è passato da 72 a 12 tonnellate. La ditta utilizza camion di tonnellate superiori al divieto e il provvedimento, di fatto, ha posto enormi limitazioni al lavoro imprescindibile di carico e scarico della “Baldini”. Il ricorso era stato presentato per chiedere un collaudo, non concesso. Consono anche il posizionamento da parte di Autostrade dei manufatti di cemento per impedire il passaggio dei soli mezzi pesanti, ha sentenziato il giudice. Nel provvedimento in pratica sono state condivise le valutazioni del consulente tecnico nominato dal tribunale, che ha confermato il limite di 12 tonnellate da applicare al cavalcavia quale ponte di seconda categoria. La preoccupazione della ditta adesso più che mai è di non poter più esercitare, vedendosi sbarrare l’unico ingresso: è stata bocciata dalla stessa infatti l’alternativa proposta dal Comune di Camerano di utilizzare una stradina posteriore che insiste sul territorio osimano di confine, poco pratica per il transito dei mezzi pesanti.

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