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Casa d’Altri: lo sguardo di Gianni Amelio su Amatrice

Il breve cortometraggio si chiude con il messaggio “la memoria non basta”. In questo modo il regista ha voluto sottolineare come non si è ancora capaci di migliorare nonostante le morti e gli errori commessi

Un'immagine del corto "Casa d'Altri" di Gianni Amelio

A circa un anno di distanza dal terremoto del 24 Agosto le telecamere sono tornate ad Amatrice. Non quelle, a volte troppo invadenti e morbose di chi fa informazione giornalistica. Gli obiettivi sono di un cinema che in punta di piedi ritrae, rispettando i tempi e le emozioni, l’immagine di un luogo ormai senza tempo circondato dalla macerie.

Con il corto “Casa d’altri” Gianni Amelio, presentato Fuori Concorso alla 74 Mostra del Cinema di Venezia, prova a fotografare il respiro, l’anima di una comunità, e se ancora esiste un desiderio di speranza per un territorio che convive con gli incubi e la paura di non riuscire ad essere vivi.

Il regista Gianni Amelio a Venezia

Futuro e passato impersonati da un bambino che parla con un coetaneo, manifesto di una schiettezza non offensiva, e da un anziano signore che si aggira per le strade cercando qualcuno che forse non c’è più. Ci sono invece le macerie, onnipresenti in ogni angolazione, ospiti vive e ingombranti come i più traumatici degli incubi.

Per questo il breve cortometraggio si chiude con il messaggio “la memoria non basta”. Amelio ha voluto sottolineare come non siamo ancora capaci di migliorare nonostante le morti e gli errori commessi.

Alla proiezione in Sala Giardino, al Lido di Venezia, era presente anche il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Provato e per sua stessa ammissione non a suo agio nel parlare di quanto accaduto, poiché la fotografia del dramma è ancora nitida, Pirozzi ha raccontato di quanto sia stato impossibile per lui dopo quegli eventi tornare nella zona rossa, «è la prima volta che rivedo le macerie lungo il corso, perché lì c’è troppo dolore, la storia di donne e uomini non più presenti. Quel che mi porto dietro è un dolore difficile da controllare. In questo anno però ho incontrato persone straordinarie che mi hanno aiutato a superare le macerie, sia visive che umane».

Il doc sollecita una trasformazione culturale che sia definitiva con una nuova consapevolezza per il paese Italia. «Riparto dalla bandiera italiana e da quella di Amatrice su ciò che è rimasto della torre civica», ha aggiunto Pirozzi.
Il documentario Casa d’altri è visibile sul sito RaiPlay.

di Alessandro Faralla

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