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Cartiere Miliani vendute, parla la deputata pentastellata Terzoni

Salvaguardia del brand e dei livelli di occupazione, questi i due pilastri che dovranno essere garantiti dai nuovi proprietari dell Bain Capital. La deputata del territorio promette una vigilanza in tal senso

Patrizia Terzoni, portavoce fabrianese del M5S

FABRIANO – «Bene arrivo di Bain Capital: Brand e occupazione restino i fari». Questo l’incipit del commento della parlamentare del Movimento 5 Stelle di Fabriano, Patrizia Terzoni, in merito alla firma sul preliminare di vendita del Gruppo Fedrigoni al fondo di private equity americano, che interessa anche le storiche Cartiere Miliani di Fabriano, avvenuta lo scorso 22 dicembre.

«In merito all’annuncio della firma del preliminare di vendita relativo alle storiche cartiere di Fabriano, è doveroso innanzitutto ringraziare il Gruppo Fedrigoni per quanto ha saputo dare al nostro territorio in questi anni: in una fase non facile, la nostra amata cartiera è stata definitivamente traghettata nel terzo millennio consolidandosi come realtà industriale robusta, sana e con accresciuto appeal. Ora si apre un nuovo capitolo in questa blasonata tradizione che va avanti ormai da oltre sette secoli: accogliamo in maniera positiva l’arrivo di Bain Capital, che riceverà il testimone da Fedrigoni alla proprietà di qui a breve», spiega la Terzoni.

Ai nuovi arrivati «ci preme ricordare però che i fari lucenti delle cartiere fabrianesi sono innanzitutto il brand, riconosciuto ormai in tutto il mondo, e in particolar modo il “know how” delle persone che ogni giorno svolgono egregiamente il loro lavoro negli uffici e negli stabilimenti. Come M5S in Parlamento ci siamo sempre battuti contro gli sradicamenti industriali e le delocalizzazioni selvagge, convinti che – a esempio – il Parmigiano Reggiano debba essere prodotto in Emilia e non in Texas o in qualche distretto industriale cinese. La stessa cosa deve valere per la carta di Fabriano: se da così tanto tempo viene prodotta qui, un motivo del resto deve pur esserci. Per questo motivo auspichiamo che i livelli occupazionali vengano mantenuti e le linee produttive pure: naturalmente saremo vigili su questo. Intanto, facciamo un grande in bocca al lupo sia a chi lascia, sia a chi arriva».

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