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Cannabis terapeutica, approvata la legge regionale per l’accesso alle cure

Via libera alla norma che consente l'utilizzo dei farmaci a base di Cannabis. La prescrizione dovrà essere redatta dal medico curante, dallo specialista o dal medico di medicina generale e dal pediatra di libera scelta, sulla base di un piano terapeutico

ANCONA – La Regione Marche ha varato all’unanimità nella seduta consiliare del 1 agosto una proposta di legge che aggiorna la normativa sull’uso terapeutico dei medicinali a base di cannabis. Esprime soddisfazione Fabrizio Volpini, presidente della Commissione Sanità della Regione Marche: «Questo è stato un lavoro corale, possibile grazie al contributo di tutte le forze politiche che hanno votato compatte per tutelare i cittadini, offrendo uno strumento terapeutico valido nella terapia del dolore. Un esempio di buona politica. Alla stesura della proposta di legge hanno collaborato il servizio farmaceutico regionale, medici esperti nella terapia del dolore e le associazioni presenti sul territorio».

Fabrizio Volpini, presidente della Commissione Sanità della Regione Marche

Le Marche sono state tra le prime regioni a regolamentare l’utilizzo della Cannabis a scopo terapeutico dotandosi già nel 2013 di una apposita legge, la 1/2013. Ora, con la nuova disposizione regionale appena varata, la Regione si è allineata alle direttive nazionali sulle preparazioni cosiddette magistrali, ossia di derivazione vegetale e non di sintesi. «Fino ad oggi – precisa Fabrizio Volpini – l’unico farmaco disponibile nelle Marche era di sintesi e veniva prodotto importando la materia prima dall’Olanda. In seguito al decreto ministeriale che ha disciplinato la produzione della Cannabis “vegetale”, autorizzandone la produzione da parte dell’Istituto Chimico e Farmaceutico Militare di Firenze, nelle farmacie ospedaliere marchigiane e in quelle private o pubbliche convenzionate e dotate di laboratorio galenico, i cittadini marchigiani potranno acquistare la cannabis di tipo FM2, la sostanza attiva naturale, il cui costo sarà a carico del Servizio Sanitario Regionale. Al momento nelle Marche sono 4 le farmacie ospedaliere in grado di preparare la Cannabis ad uso terapeutico».

«Questo provvedimento – scrivono  in una nota stampa congiunta le associazioni Di Sana Pianta e Luca Coscioni di Ancona – oltre che coraggioso, viene emanato in un momento particolare. Ora più che mai i malati si trovano in difficoltà nel ricevere le terapie a base di cannabis, su tutto il territorio nazionale, con una disparità di prezzi enorme e scarsa continuità terapeutica».

«La Cannabis, droga vegetale (in ambito farmaceutico, con il termine droga si intende una pianta o una parte di essa, intera o frammentata, generalmente essiccata) – spiega la dottoressa Laura Falcetelli, addetta al laboratorio galenico presso la Farmacia Grammercato di Jesi – ha impiego a scopo terapeutico in alcune patologie per le quali altri trattamenti per non hanno prodotto risultati. Ha diverse azioni terapeutiche differenti: analgesico (sia da solo che in associazione ad altri farmaci) nella terapia del dolore; miorilassante nella sclerosi multipla, nelle spasticità secondarie a malattie neurologiche. E’ impiegata anche nel trattamento del glaucoma per abbassare la pressione intraoculare. Inoltre sono oggetto di studio numerose altre azioni: antiepilettica, antitumorale e contro il Parkinson. Si utilizzano le infiorescenze essiccate femminili dove si ha la più alta concentrazione di principi attivi. Oggi in commercio ci sono varie qualità di cannabis titolate con principi attivi diversi e conseguenti azioni farmacologiche diverse. Le vie di somministrazione sono orale, inalatoria ed oftalmica. Quella orale può avvenire in forma di decotto, capsule contenenti polvere micronizzata o di olio (ottenuto per spremitura a freddo), quella inalatoria tramite vaporizzazione ed infine, la via oftalmica con il collirio. La via inalatoria ha un effetto più immediato ma di breve durata, mentre nella orale l’effetto si ottiene dopo circa una settimana ma si mantiene più costante nel tempo. L’uso oftalmico è riservato alla terapia del glaucoma».

Venduta solo dietro presentazione di ricetta medica, con la normativa appena approvata la prima prescrizione della Cannabis dovrà essere redatta dallo specialista (neurologo, oncologo, terapista del dolore) appartenente ad un centro autorizzato dalla Regione, il quale  compilerà un piano terapeutico e successivamente sulla base di questo il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta potranno continuare a prescrivere il farmaco.

«Altro elemento di novità saliente – precisa Fabrizio Volpini – della proposta di legge regionale è la possibilità di produrre in via sperimentale nelle Marche la Cannabis. Per ora l’unico centro autorizzato in Italia è l’Istituto Chimico e Farmaceutico Militare di Firenze. Questa produzione su scala regionale verrebbe autorizzata solo sotto il controllo e la sorveglianza  delle autorità preposte al controllo e nel caso in cui le richieste fossero numerose.  Ora si attende il regolamento da parte del Servizio Farmaceutico della Regione Marche».

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