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Cannabis Light District: a Jesi si investe sulla pianta del futuro

Tre amici di vecchia data hanno deciso di avviare un'attività per la commercializzazione di prodotti al Cbd (cannabidiolo). Vendono all'ingrosso, online e addirittura attraverso un distributore automatico

Cannabis Light District

JESI – Cannabis Light District. È il nome dell’attività lanciata da tre amici di lunga data, ormai da un paio d’anni insieme in un settore che, a detta di molti, caratterizzerà il prossimo futuro. Esportano già in tutta Italia, oltre a servire almeno una decina di Paesi europei. Vendono all’ingrosso a tabaccai, erboristerie, negozi di sigarette elettroniche, grow shop, ma è possibile acquistare i loro prodotti anche online grazie all’e-commerce attivo nel sito web ufficiale. Non solo. Da oggi, è operativo un distributore automatico h24 all’ex Calamity Jeans (uscita Castelbellino SS76).

«Siamo amici fin da piccoli e abbiamo deciso di investire in questo settore in forte espansione – raccontano Alessandro, Alessandro e Thomas -. Volevamo creare qualcosa di unico a Jesi, nella nostra città. Così ci siamo messi all’opera. Ed ecco il distretto della Cannabis light». Appena qualche settimana fa, è arrivata una delle notizie che aspettavano da tempo: l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha declassificato la cannabis, eliminandola dall’elenco delle sostanze narcotiche. Ciò significa che potranno essere avviati nuovi studi scientifici relativamente agli usi medicinali della pianta, riconsiderando contestualmente le sanzioni previste per l’uso ricreativo.

Il distributore automatico del Cannabis Light District a Castelbellino

La canapa, del resto, può essere usata in svariati ambiti: dal tessile all’alimentare, dai combustibili alla bioedilizia, fino alla medicina, che sempre di più si sta avvalendo delle proprietà benefiche di questa pianta. «Finalmente è stato riconosciuto il fatto che la cannabis non può essere paragonata alle sostanze stupefacenti pesanti – osservano i tre amici -. Auspichiamo che il governo italiano recepisca quanto prima le disposizioni dell’Onu e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Attendiamo pertanto una regolamentazione chiara di questo settore, che dà lavoro a oltre 15 mila persone in Italia, l’80% delle quali al di sotto dei 36 anni di età. Noi siamo i primi a chiedere regole precise, essendo intenzionati a investire in questo segmento di mercato che cresce anno dopo anno. Speriamo si faccia presto».

Cannabis e Cannabis light sono la stessa pianta. Ciò che le distingue è la presenza, nella “tipologia” leggera, di un minore contenuto di Thc (che induce effetti psicoattivi) e un maggiore di Cbd. La cannabis terapeutica viene utilizzata in ambito medico, fra le altre cose, per contrastare il dolore cronico, la nausea e il vomito, l’inappetenza e l’ansia, o per ridurre infiammazioni e curare determinate malattie, anche gravi.

Per saperne di più: https://www.cannabislightdistrict.com/

Cannabis light

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