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Buoni spesa per i nuovi poveri: a Macerata accolte 425 domande

Quasi 600 le richieste di aiuto arrivate al Comune in questi primi due mesi. Tra i richiedenti titolari di partite Iva, lavoratori precari o in cassa integrazione

Il palazzo comunale di Macerata

MACERATA – Il Covid fa emergere nuove povertà anche a Macerata, persone che non si erano mai rivolte prima ai Servizi Sociali del Comune e che ora, invece, hanno bisogno di aiuto. Tra queste ci sono i titolari di partite Iva, di contratti a termine, quindi, non solo componenti di famiglie numerose, ma anche single. Un aspetto che emerge analizzando i dati sui buoni spesa erogati dal Comune, lo strumento messo a disposizione dal governo per sostenere le famiglie colpite dalla pandemia.

Macerata
L’assessore Francesca D’Alessandro

Il fondo per il Comune di Macerata è di 220mila euro e finora sono 425 le domande accolte, sulle quasi 600 presentate in questi due mesi. «I buoni spesa sono sicuramente un aiuto in questo difficile momento di crisi lavorativa – spiega l’assessore ai Servizi Sociali, Francesca D’Alessandro -. Il problema più grande rimane comunque la riduzione o la perdita del lavoro. I Servizi Sociali faranno di tutto per attenzionare e monitorare le situazioni di fragilità cercando di essere al fianco di chi in questo momento si trova in difficoltà».

Tra le domande accolte, circa un terzo fanno riferimento a quelle che potrebbero essere definite le nuove povertà, perché tra i beneficiari ci sono 25 titolari di partita Iva, 23 persone in cassa integrazione (di cui 13 nel settore bar-ristorazione), 14 persone che hanno perso il lavoro (10 nel settore delle pulizie), 27 sono i beneficiari a cui non è stato rinnovato il contratto, 19 sono disoccupati rimaste senza Naspi (indennità mensile di disoccupazione), 34 invece coloro che hanno subito riduzioni lavorative importanti.

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