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Bruchi del tetto, nessun pericolo

Stanno pervenendo all’Area Servizi Tecnici del Comune segnalazioni di cittadini di Jesi preoccupati per la presenza di piccoli bruchi che camminano sui muri esterni delle loro abitazioni. Non si tratta di processionaria

JESI – Stanno pervenendo all’Area Servizi Tecnici del Comune segnalazioni di cittadini residenti nel centro storico preoccupati per la presenza di piccoli bruchi di colore nerastro ricoperti di setole che camminano sui muri esterni delle loro abitazioni.

Si tratta di Eilema caniola o Litosia: un lepidottero Arctiidae ampiamente diffuso in tutta la nostra penisola, del tutto innocuo per la salute umana, da non confondere con la processionaria del pino.

La sua presenza in città è una costante nel tempo; quello che invece può cambiare nel corso degli anni è la sua consistenza numerica legata all’andamento climatico. Le larve (bruchi), lunghe circa 2 cm, sono ricoperte da una folta peluria, il colore è marrone scuro tendente al nero; si cibano di alghe, muschi e licheni ed è per questo motivo che la loro presenza è facilmente rilevabile nelle case i cui tetti sono ricoperti da “coppi”. Gli adulti sono piccole farfalline lunghe 2-3 cm di colore tendenzialmente biancastro.

Dal punto di vista sanitario non costituiscono un problema: queste larve, come detto, sono innocue per la salute dell’uomo e degli animali. In considerazione dell’assenza di pericolo per l’uomo e per gli animali e della innocuità anche verso le piante coltivate, si sconsiglia di attuare la lotta chimica e di limitarsi a proteggere le eventuali vie d’ingresso alle abitazioni al fine di impedirne l’entrata all’interno. Per l’eliminazione dei bruchi si può utilizzare paletta, scopa e aspirapolvere o acqua.

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