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Botti di Capodanno e animali domestici, i consigli della Lega Nazionale per la Difesa del Cane

Un vademecum per aiutare gli amici a quattro zampe ad affrontare meglio la paura derivante dai petardi e dai fuochi d'artificio

Immagine d'archivio

ANCONA – Si avvicina la festa di Capodanno e iniziano ad esplodere i primi petardi. Un incubo per gli animali domestici, soprattutto per i cani, che può rivelarsi addirittura letale. La Lega Nazionale per la Difesa del Cane, oltre a lottare per abolirli definitivamente, ha fornito qualche consiglio e suggerimento per gestire meglio le reazioni di disorientamento e paura degli amici a quattro zampe.

«Nei gatti, e soprattutto nei cani – spiegano gli esperti -, un botto crea forte stress e spavento tali da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio. Negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto da spavento. Va ricordato che cani, gatti e piccoli animali domestici si spaventano quasi a morte per i botti della notte di San Silvestro; ciò è dovuto in particolare alla loro soglia uditiva infinitamente più sviluppata e sensibile di quella umana».

A San Silvestro chi possiede cani e gatti deve seguire alcuni accorgimenti: se si tratta di gatti, rinchiuderli in luoghi tranquilli (garage, bagno, ecc.), possibilmente chiudendo le finestre in modo che anche i bagliori, oltre ai rumori, siano diminuiti; comportarsi in modo del tutto normale, soprattutto nel caso dei cani, senza cercare di rassicurare e di accarezzare l’animale se questo mostra paura; se il cane vede che il proprietario non si agita, di conseguenza si sentirà più tranquillo.

Gli stati d’animo dei cani possono andare dal semplice disorientamento, alla paura, al terrore o angoscia fino ai casi più gravi di disperazione. Fra le conseguenze dei petardi e dei fuochi di artificio, urinazione o deposizione di feci incontrollate, tentativi di fuga allo scopo di allontanarsi, mordendo tutto ciò che si frappone.

Cosa fare con un cane che sta all’aperto:

  • Sistemalo in un locale chiuso, conosciuto e sicuro mettendogli a disposizione il suo giaciglio e alcuni oggetti a lui familiari, ad esempio i suoi giochi preferiti, le ciotole e qualcosa da rosicchiare. Attento ad eliminare tutto ciò che potrebbe ferirlo nel caso tentasse comunque una fuga
  • Se il cane è legato, slegalo e sistemalo come nel caso precedente; ricordati che un cane legato, se terrorizzato, potrebbe ferirsi gravemente
  • Se vive in un box esterno, verifica che sia sufficientemente sicuro e che gli fornisca la giusta protezione, altrimenti sistemalo come nei casi precedenti
  • Se non puoi sistemarlo al chiuso, verifica l’integrità della recinzione e fai molta attenzione: se riuscisse ad uscire, potresti perderlo per sempre e non sarebbe un fatto così strano
  • Durante i botti, se ti è possibile, vai da lui e cerca di sdrammatizzare la situazione, eventualmente facendolo giocare; non devi proteggerlo o confortarlo e soprattutto non devi dar peso alle sue ansie. In questi casi è molto più efficace una vera e propria “pratica dell’allegria” e ricordati di lasciare qualche boccone appetibile quando devi allontanarti. Un cane spaventato non mangerebbe mai ma, la presenza del cibo potrebbe rendere più familiare l’ambiente facendolo sentire, se mai fosse possibile, meno isolato.

Cosa fare con un cane che resta a casa da solo:

  • lascia le porte aperte
  • lascia le luci accese
  • lascia almeno due stanze a disposizione
  • il suo giaciglio deve essere ben raggiungibile
  • non lasciare oggetti che lo possano ferire
  • inibisci i nascondigli troppo angusti, per evitare che si ferisca per entrarci
  • lascia liberi i soliti nascondigli
  • lascia a disposizione i suoi giochi e qualcosa da rosicchiare
  • lascia la ciotola dell’acqua ( anche se, quando un cane è spaventato, non mangia e non beve )
  • a mezzanotte fai squillare il telefono, potrebbe distrarlo ed eventualmente calmarlo udendo un suono conosciuto e rassicurante

Cosa fare quando il cane è a casa con te:

  • Informa gli ospiti sugli atteggiamenti da tenere facendo presente che è molto meglio se rimangono assolutamente passivi lasciando a te il controllo della situazione
  • Se ci sono bambini, istruiscili opportunamente: non devono correre o eccitarlo inutilmente, meglio se lo ignorano
  • Lascia le porte aperte, il suo giaciglio deve essere sempre ben raggiungibile
  • Inibisci i nascondigli troppo angusti, per evitare che si ferisca per entrarci, lascia liberi i suoi soliti nascondigli
  • Se si nasconde, non cercare di tirarlo fuori con la forza: deve farlo di sua iniziativa. Al massimo raggiungilo e cerca di mantenere un comportamento che sia il più possibile rilassato e tranquillo
  • Se vuoi farlo uscire, chiamalo come fai di solito: se non ubbidisce, significa che si sente più al sicuro dov’è, anche se lontano da te. In questo caso non insistere: uscirà di sua spontanea volontà quando non sarà più spaventato
  • Non controllarlo: non deve pensare di essere al centro dell’attenzione e non deve credere che ciò che sta accadendo sia rivolto solo a lui
  • Ad ogni botto, tieni un atteggiamento allegro rendendo piacevole il contesto
  • Se dovesse urinare o defecare, non dare peso e pulisci: non devi in nessun modo farlo sentire in colpa
  • Non costringerlo a stare accanto a te e lascialo spaziare: deve riuscire a crearsi una situazione rassicurante
  • Se cerca il contatto, accettalo ma non favorirlo
  • Non toccarlo all’improvviso, in particolare da dietro e, se proprio devi farlo, accertati che ti veda e che capisca le tue intenzioni
  • Se abbaia, ulula o guaisce, distrailo
  • Se tenta di mordere o di distruggere oggetti, distrailo
  • Fai attenzione ai toni voce e non tenere radio o televisione con volume molto alto
  • Fai molta attenzione nel momento in cui si stappano le bottiglie
  • Attento ai balconi aperti: possono essere visti come disperate vie di fuga
  • Cerca di sdrammatizzare la situazione, eventualmente facendolo giocare; non devi proteggerlo o confortarlo e soprattutto non devi dar peso alle sue ansie. In questi casi è molto più efficace una vera e propria “pratica dell’allegria”

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