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Bollette pesanti, nuova stangata

L’ultimo trimestre di questo 2018 porta ancora aumenti di tariffe di energia elettrica e gas. Motivo dei rincari, secondo l’Autorità garante, sono gli aumenti dei costi delle materie prime in Italia e in Europa

L’ultimo trimestre di questo 2018 porta ancora aumenti di tariffe di energia elettrica e gas; lo ha comunicato l’Arera-Autorità per l’energia elettrica e il gas: l’elettricità cresce del 7,6%, il gas del 6,1%. Motivo dei rincari, sempre secondo l’Autorità garante, sono gli aumenti dei costi delle materie prime in Italia e in Europa.

Da inizio anno le tariffe del gas sono aumentate complessivamente del +13,6%, quelle della luce del +11,4%, una stangata enorme per le tasche dei cittadini, che avrà ricadute pesanti sulle famiglie, specialmente per i nuclei più numerosi e per quelli a reddito medio-basso. «Tali incrementi incidono in maniera importante sui bilanci familiari, tanto che per una famiglia tipo significa pagare su base annua circa 100 euro in più. Al lordo delle tasse, infatti, dopo l’aggiornamento di questo trimestre, la spesa nell’anno 2018 per la famiglia tipo sarà di 552 euro, per quanto riguarda l’energia elettrica (32 euro all’anno in più rispetto al 2017) e di 1.096 euro per il gas naturale (61 euro in più all’anno rispetto al 2017)», dice Roberta Mangoni di Adiconsum Marche.

I rincari per i prezzi dell’energia riguardano anche altri mercati europei ad elevato consumo, come la Francia e la Spagna. Alla base di questi consistenti rincari ci sono i forti aumenti dei prezzi delle materie prime energetiche e delle quotazioni all’ingrosso di energia elettrica e gas naturale che, in questi ultimi mesi, hanno raggiunto livelli record in Europa.

Come informa Arera nel suo comunicato ufficiale, i fattori che hanno determinato questi rincari sono diversi. In particolare, l’incremento dei prezzi di riferimento per l’Europa del gas naturale, in aumento del 12% rispetto a quanto registrato nello scorso trimestre, a cui si affianca l’aumento dei prezzi del gas trasportato via mare (GNL) sui mercati asiatici (+22% – in Euro – rispetto al secondo trimestre 2018).

Si tratta, dunque, di rialzi da record, a fronte dei quali l’Arera ha opportunamente deciso di rinnovare il blocco degli oneri di sistema, una scelta già attuata lo scorso trimestre.

Per contenere i rincari sull’elettricità, dunque, l’Autorità ha deciso di mettere in campo uno scudo difensivo a tutela dei consumatori. Il rialzo, necessario e inevitabile, degli oneri di sistema viene rimandato di un ulteriore trimestre nella speranza che le condizioni future del mercato risultino più favorevoli per gli utenti e che, quindi, l’incremento dei costi per gli oneri sia attenuato da un calo degli altri fattori.

Tali rincari si inseriscono in un quadro già preoccupante; secondo l’Osservatorio Ue sulla povertà energetica, infatti, insieme all’Irlanda, l’Italia ha la terza elettricità più cara dell’Unione europea, dietro a Danimarca e Germania, mentre sul gas siamo in quarta posizione, dietro Spagna, Svezia e Portogallo. In Italia sta crescendo considerevolmente la “povertà energetica”: milioni di italiani non sono in grado di pagare o di far fronte alle bollette della luce e del gas.

«Il combinato disposto dei rincari (+15% solo nell’ultimo semestre), dell’incompiuta liberalizzazione e soprattutto dell’inserimento in bolletta di voci che nulla hanno a che vedere con la fornitura della materia prima (gli oneri di sistema), hanno impoverito drammaticamente milioni di italiani. Sarebbe importante realizzare una attenta revisione del bonus energia e del bonus gas, in quanto attualmente molto meno della metà di coloro che ne avrebbero diritto ne fanno richiesta. Si conferma ancora oggi insufficiente il ricorso a tali agevolazioni, a causa di carenze informative e di procedure complesse.

Infine, Adiconsum ricorda che per poter ridurre le bollette energetiche, occorre sia evitare gli sprechi di luce e gas sia utilizzare elettrodomestici a risparmio energetico (es. classe A++) sia individuare, nel mercato libero, le tariffe più convenienti idonee alla propria tipologia di consumi», conclude Mangoni.

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