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Bloccato a 220 metri di profondità: riportato in superficie lo speleologo Alessandro Cegna

L'uomo, 41 anni, di Pollenza, era partito il 5 giugno alla volta di Pian del Tivano, nel comasco. «Se ripartirò presto? Ho lasciato delle crostatine di cioccolato che scadono a novembre al campo base quindi dovrò tornare prima di quella data»

Alessandro Cegna
A sinistra il momento della risalita, a destra Alessandro Cegna

COMO – È tornato a vedere la luce ieri sera, qualche minuto dopo le 21 Alessandro Cegna, lo speleologo di 41 anni di Pollenza (Mc) che venerdì 5 giugno aveva deciso di partire alla volta di Pian del Tivano, nel comasco, per uno studio fotografico e scientifico in una grotta del pianoro comasco.
Cegna, presidente del Tiro a Segno di Macerata, venerdì aveva raggiunto la grotta Abisso dei Giganti – una zona ancora poco esplorata – insieme ad altre cinque persone. Dopo l’esplorazione di sabato (a circa 300 metri di profondità), nella mattinata di domenica tre speleologici erano usciti dalla grotta mentre Cegna e gli altri suoi due compagni avevano deciso di ripartire un po’ dopo, a causa della tanta acqua che scendeva, e si sono fermati nel campo base, a 220 metri di profondità.

Mentre erano in risalita il ginocchio del 41enne di Pollenza ha ceduto e i tre si sono dovuti fermati in attesa del giorno successivo (lunedì 8 giugno) quando uno di loro, Fabio, è uscito e ha allertato i soccorsi.

Un momento dei soccorsi

A quel punto la IX Delegazione Speleologica Lombarda del Cnsas (Corpo Nazionale Soccorso Alpino E Speleologico) ha organizzato le operazioni di recupero insieme alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco. Alle 13 di lunedì i due speleologici rimasti nella grotta Abisso dei Giganti – Alessandro e Pamela, compagna di Fabio – sono stati individuati e alle 17:30 sono stati raggiunti dai soccorritori che in un paio d’ore hanno stabilito un contatto telefonico con l’esterno. Cegna e Pamela stavano bene – nonostante il ginocchio dolorante del 41enne – e hanno passato la notte di lunedì in grotta assistiti da nove soccorritori tra cui un’infermiera del Cnsas. Le operazioni di recupero sono durate oltre 24 ore; a rendere difficile la risalita, oltre al dolore al ginocchio dello speleologo di Pollenza, anche il maltempo che si è abbattuto sul pianoro comasco. La speleologa è riuscita a uscire dalla grotta ieri pomeriggio mentre il 41enne ha rivisto la luce qualche minuto dopo le 21 di ieri sera.

Ieri mattina, a Pian del Tivano, era anche arrivato il padre di Alessandro, il signor Maurizio, che ha voluto assistere da vicino alle operazioni di recupero del figlio; quest’ultimo era riuscito a mettersi in contatto nella mattinata di ieri con il padre e aveva riferito di stare bene sia fisicamente sia moralmente. Il 41enne di Pollenza, una volta uscito dalla grotta Abisso dei Giganti, è stato poi portato in ospedale per tutti gli accertamenti del caso.

«Devo ringraziare il mio amico Fabio che si è subito reso conto della situazione e mi ha aiutato a tornare indietro al campo base e la sua compagna Pamela che è sempre rimasta con me – ci ha raccontato Cegna -. Se ripartirò presto? Ho lasciato delle crostatine di cioccolato che scadono a novembre al campo base quindi dovrò tornare necessariamente prima di quella data» sorride.

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