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Biodigestore a Fano? In città vincono i favorevoli ma mancano informazioni

Sono ben 101 le persone che sostengono che il biodigestore a Fano sarebbe una grande opportunità per il territorio; 72 coloro che invece preferirebbero fosse fatto altrove. Auspicabile che la politica organizzasse dei tavoli pubblici per spiegare nel dettaglio il progetto

Un biodigestore
Un biodigestore per il trattamento dei rifiuti

FANO – Biodigestore a Fano sì o no? La maggioranza dei cittadini della Città della Fortuna sembrerebbe favorevole, ma non mancano i dubbiosi e gli incerti. È questo quello che si evince dal sondaggio lanciato sui social per capire quale sia la reale percezione degli abitanti della zona sull’ipotesi di cui si parla tanto in questi giorni.

Biodigestore a Fano
Biodigestore a Fano


Sono ben 101 le persone che sostengono che ‘Il Biodigestore a Fano sarebbe una grande opportunità‘ per il territorio; 72 coloro che invece preferirebbero fosse fatto altrove e che non lo vogliono all’interno del proprio comune. Sono 19 coloro che vorrebbero che ‘Fosse valutata bene la zona in questione‘ prima di esprimersi e 4 coloro che chiederebbero un percorso più condiviso. Nonostante questa ultima ipotesi sia stata quella che ha trovato meno riscontro, forse proprio su questo le amministrazioni pubbliche dovrebbero puntare maggiormente.

Dai commenti, soprattutto quelli negativi che comunque sono non pochi, emerge tanta confusione e informazioni non ben chiare su che impatto potrebbe avere sul territorio se la costruzione del digestore venisse effettivamente confermata.

Scrive un utente: «I biodigestori si facciano più ridotti e che servano le popolazioni limitrofe, i grandi impianti sono ingestibili a livello locale a discapito della popolazione». O ancora: «Non lo voglio perché viene fatto in una zona già con problemi di inquinamento e con tante attività produttive». Chi invece si focalizza sulla sua posizione nel territorio: «Più piccolo e non a Bellocchi per servire solo i comuni serviti Aset. Non per farci business! Del resto il sindaco ci aveva assicurato che non l’avrebbe fatto fare a Bellocchi!».

C’è anche chi non ne vede un effettivo vantaggio in termini economici: «Pagheremo più volte: con i soldi per gli incentivi, con le tasse per lo smaltimento dei rifiuti e con la salute. Un digestore senza incentivi non verrebbe neppure preso in considerazione, non sarebbe economicamente vantaggioso per l’investitore. Quindi per noi cittadini che dovremo sborsare incentivi, pagare tasse rifiuti… il vantaggio economico dove sta?».

Anche l’aspetto della salute per qualcuno rappresenta un’incognita: «Il biodigestore è dannoso per l’uomo e per l’ambiente. Per lo smaltimento dei rifiuti basterebbe una buona gestione del ciclo dei rifiuti che rispetti in modo rigoroso l’ordine gerarchico degli interventi previsti dalla Comunità Europea: riduzione, riuso, riciclo» o ancora «se persone competenti in materia certificano che la salute dei cittadini non è ha rischio mi può star bene, ma se esiste anche una piccola percentuale del rischio dico no. La salute è un bene troppo prezioso per perderlo. Quando la perdi, non la puoi avere più. Il comune presenti le regole precise di persone competenti che si assumo tutte le responsabilità ‘del caso’»:

In definitiva, alla luce del sentimento vox populi, sarebbe auspicabile che, prima di una decisione che comunque porterà a dei cambiamenti nel tessuto cittadino, la politica organizzasse dei tavoli pubblici per spiegare nel dettaglio il progetto, i suoi vantaggi e le eventuali conseguenze a breve ma anche a lungo termine.

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