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Bike sharing, la parlamentare Patrizia Terzoni attacca la Giunta

La portavoce fabrianese alla Camera dei Deputati ha presentato un'interrogazione sul mancato avvio del servizio in città nonostante il finanziamento ottenuto

Bike sharing di via Bellocchi

FABRIANO – «La vicenda del bike sharing di Fabriano è uno di quei casi di mala politica dall’amaro retrogusto tutto italiano: si tratta di uno dei migliaia di progetti che ricevono finanziamenti pubblici e che nessuno controlla. Così, dopo cinque anni di tira e molla e con un servizio che a tutt’oggi i fabrianesi non hanno visto neppure in cartolina, il Comune di Fabriano continua a riferire al Ministero quello che per anni ha ripetuto ai cittadini, cioè che va tutto bene madama la marchesa. E il Ministero ci crede».
A parlare è la fabrianese Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, in merito al progetto bike sharing in città. Un servizio, mai partito.

Patrizia Terzoni

«Fabriano riceve fondi per il progetto di un parcheggio scambiatore auto-autobus e per lanciare, in parallelo, il bike sharing. Il tutto volto a diminuire la circolazione delle auto in città. Il parcheggio di inter-scambio ad oggi è un piazzale realizzato in zona cimiteriale e quindi senza la possibilità nemmeno in futuro di realizzare biglietteria, servizi igienici, pensiline e sala di attesa. Rovente d’estate e gelido d’inverno, privo persino di panchine. Mentre per il bike sharing si sono visti solo gli stalli delle biciclette – posizionati nel piazzale della stazione ferroviaria, all’interno del parcheggione di viale Moccia e nel parcheggio scambiatore di via Bellocchi – che nel frattempo si sono danneggiati e rischiano di non essere più funzionanti. Delle due ruote neppure l’ombra, nonostante una Giunta che come un disco rotto annuncia ad ogni pié sospinto l’arrivo di una manifestazione di interessi per far partire sto benedetto bike sharing. La consiliatura intanto volge al termine, e in questo febbraio al mattino i cittadini si ibernano nello spiazzo sotto al cimitero e delle bici neanche un raggio. Questa indecenza mi ha portato ad allargare l’occhio in altre parti d’Italia ed ho. tristemente costatato. che di progetti fantasma ne abbiamo ad ogni cantone».

E per questo che la deputata fabrianese ha deciso di presentare un’interrogazione parlamentare. «Perché quanto accaduto a Fabriano è una vera e propria porcheria. Ho chiesto al Ministro che controlli ci sono sul corretto uso dei fondi distribuiti ai comuni mediante bandi e come esempio ho portato proprio il progetto del parcheggio scambiatore e del collegato sistema di bike sharing presenti a Fabriano».
Dal Ministero si è risposto che il parcheggio funziona visto che offre la possibilità ai cittadini di lasciare le proprie auto per raggiungere il centro con i mezzi pubblici, «ma i cittadini sanno benissimo che non è così. Un’area che in pochi sfruttano, e quei pochi tra mille tribolazioni. Oltre, appunto, al servizio su due ruote che non esiste. Due luccicanti novità che cinque anni fa in campagna elettorale vennero spacciate come due rivoluzioni, ma che dopo centinaia di migliaia di euro gettati alle ortiche di fatto non danno nulla al cittadino perché non funzionano».

Punto bike sharing danneggiato nei pressi della stazione ferroviaria

Secondo la Terzoni, questa vicenda «è doppiamente grave: da una parte c’è un Comune che usa male i soldi pubblici e racconta al Ministero dell’Ambiente una realtà che non esiste e dall’altra c’è la totale mancanza di controllo da parte di un Ministero che non si attiva nemmeno quando viene sollecitato. Ora siamo di nuovo in campagna elettorale e sono certa che le promesse da parte dell’area di riferimento della Giunta uscente ripartiranno a spron battuto. Noi vigileremo, come sempre».

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