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Imprese del Benessere, l’appello: «Riaprire anche in zona rossa»

L'allarme lanciato da Confartigianato e Cna per il comparto che raggruppa, fra gli altri, estetisti e parrucchieri. Acquaroli: «Chiederemo una deroga al governo»

I vertici di Confartigianato e Cna

PESARO – Estetiste, parrucchieri, imprese del benessere chiedono di poter tornare a lavorare prima che sia troppo tardi. Lo fanno con una petizione aperta poche ore fa che ha già raccolto 1000 firme. E assicurano che in questo contesto sta proliferando l’abusivismo, concorrenza sleale molto rischiosa anche per la prevenzione del contagio.

«Le chiusure prolungate sono ormai insostenibili: serve immediatamente far tornare le imprese a lavorare anche in zona rossa, perché si tratta di attività essenziali. Gli imprenditori sono allo stremo e non possono resistere oltre, le regole devono esserci ma devono essere giuste».

È quanto detto in conferenza stampa da Confartigianato e Cna. In collegamento online anche il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.

L’appello è univoco e chiaro: ripartire subito, «perché non c’è più tempo: le aziende sono stremate da mesi di chiusure o limitazioni di attività e non si comprende il perché a gennaio le imprese in zona rossa potessero lavorare seguendo i protocolli di sicurezza e ora da marzo non più, con il nuovo decreto governativo. È un controsenso – hanno detto il Segretario di Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino, Marco Pierpaoli, e il Direttore di CNA Ancona, Massimiliano Santini -. Chiediamo che sia subito consentita la riapertura delle attività, perché non esistono rischi per la salute delle persone che si affidano alle imprese regolari, le quali adottano tutti i protocolli di sicurezza per lavorare, e non sussistono dunque motivi validi per le chiusure. Come abbiamo ripetuto molte volte, non sono le imprese il luogo in cui viene veicolato il contagio».   

«Bisogna tutelare il lavoro di 4098 imprese, di cui circa 3mila acconciatori e oltre 1000 estetiste, che danno lavoro a 15mila addetti».

Il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli ha spiegato che: «come Regione Marche la nostra posizione è stata sempre una: consentire alle imprese di lavorare seguendo tutti i protocolli di sicurezza, anche laddove ci sono restrizioni importanti. Continueremo a chiedere questo al governo, nel frattempo stiamo lavorando a un provvedimento che consenta il risarcimento delle attività che non hanno potuto lavorare nelle ultime settimane e che non hanno avuto ristori in precedenza».

La conferenza stampa on line

A fronte delle chiusure forzate, peraltro, denunciano le due associazioni, non è seguita la predisposizione di alcun sostegno economico, come sottolinea Perlita Vallesciani, Presidente CNA Estetiste Marche: «La categoria non è mai stata oggetto di ristori e nel Decreto Sostegni questi contributi continuano a essere assenti».

Oltre alle difficoltà economiche, quelle procurate dal fenomeno dell’abusivismo conseguente le chiusure, che ormai sta dilagando sempre più, come ha ricordato Daniele Zucchini, Presidente Confartigianato Benessere Acconciatori Marche: «Operatori totalmente abusivi si presentano a casa senza alcun dispositivo di protezione e senza rispettare le misure di sicurezza che invece vengono adottate nei saloni».

Stefania Pellegrini, Portavoce Acconciatori CNA Ancona ha aggiunto: «Le imprese erano già state duramente provate dalle lunghe limitazioni agli spostamenti tra comuni imposte dalle norme della zona arancione. In zona rossa è un vero e proprio colpo di grazia per tantissimi».

Non ci sono più risorse nemmeno per far fronte ai costi fissi, come ha ricordato Ilenia Pigliapoco, Presidente Confartigianato Benessere Estetiste Marche: «Le aziende hanno dovuto spendere cifre importanti, fra sanificazioni, dispositivi di protezione individuali, gel, igienizzanti, buste e contenitori isolanti specifici di cui hanno dovuto dotarsi. A fronte di tutto questo, non è stato mai corrisposto loro alcun indennizzo. Costi ora insostenibili perché i fatturati e gli incassi sono crollati. Le chiusure si dimostrano ancora più insensate visto che la gestione dei clienti avviene esclusivamente su appuntamento e soprattutto con rapporto uno a uno, con adozione di tutti i dispositivi di protezione individuali: questo garantisce la sicurezza e previene qualsiasi tipo di rischio contagio».

Giorgio Cippitelli, Segretario Confartigianato Marche e Otello Gregorini, Segretario CNA Marche, presenti in collegamento, hanno ringraziato il Presidente Acquaroli per l’ascolto e auspicato un rapido ritorno all’attività per le imprese, data proprio l’esistenza di protocolli di sicurezza affidabili e approvati da tempo.

Massimiliano Santini, direttore CNA Ancona, ha concluso: «Siamo arrivati a un punto di non ritorno. Ormai bisogna imprimere una svolta e consentire alle imprese di tornare a lavorare, pena la perdita di tantissime attività, costrette alla chiusura».

Tra gli altri partecipanti online alla conferenza: i responsabili di categoria regionali, Barbara Tacconelli per la Confartigianato e Riccardo Battisti per la CNA, il Segretario territoriale di Macerata – Ascoli Piceno – Fermo, Giorgio Menichelli, il Segretario Moreno Bordoni della CNA Pesaro. Presenti in videoconferenza anche tutti gli imprenditori di delegazione.

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