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Bassi indici di vulnerabilità sismica per le scuole cerretesi

Il sindaco, Giovanni Porcarelli, rassicura tutti. Ma il comitato di genitori è molto preoccupato e chiede che a settembre le due scuole cittadine non riaprano

Cerreto D'Esi

CERRETO D’ESI – Indici di vulnerabilità sismica molto bassi per la scuola media e quella primaria di Cerreto. Ma a settembre, si ritornerà tranquillamente sui banchi di scuola, ha rassicurato il sindaco, Giovanni Porcarelli. Molto più preoccupati i genitori che chiedono che le scuole non riaprano a settembre.
Il 20 giugno scorso alle 21 il direttivo del comitato scuole sicure di Cerreto si è riunito nel Teatro Casanova ed ha incontrato insieme al consiglio d’istituto, il Sindaco, Giovanni Porcarelli, gli assessori, la preside e i tecnici esecutori delle prove di vulnerabilità sismica delle scuole. Una riunione riservata per mantenere gli animi tranquilli.

Scuola secondaria Melchiorri

«Ci sono stati riferiti dei valori, che questi giorni comunque sia già erano emersi, ossia lo 0,23 per la scuola media e lo 0.15 per la scuola primaria. Degli indici molto bassi per delle scuole frequentate giornalmente da alunni dai 6 ai 14 anni e per i docenti e il tutto il personale che ogni giorno è costretto a passarvi molte ore. Non conosciamo per quale motivo il Sindaco abbia indetto una riunione in forma così ristretta, ma quello che è venuto fuori dall’incontro è che le scuole non cadono, state sereni che anche con il terremoto le strutture resistono, dobbiamo fare dei lavori per adeguarle, ma a settembre non avendo altra soluzione nessuno firmerà la chiusura delle scuole. È stata ostentata molta sicurezza, troppa a nostro avviso. Una scuola con 0,15 e un’altra con 0,23 non possono essere considerate delle scuole solide, che diano il tempo necessario di evacuazione. Signori, stiamo parlando di un terremoto, che non si prevede né come entità, né come forza, né dove si concentrerà, né se sarà prossimo le nostre vicinanze, né se avrà la stessa forza e lo stesso epicentro delle volte passate. I tecnici hanno detto bene sono dei numeretti, che sono venuti fuori da studi sugli edifici, ma nessuno può dire che risposta le strutture avranno mettendoci la mano sul fuoco, l’ingegneria è una scienza e come tale può fare anche degli errori», si legge nella nota a firma del comitato cerretese.

Il Sindaco Porcarelli ha assicurato che sta cercando di ottenere finanziamenti per la costruzione di un polo scolastico sia medie che primaria insieme, oppure che le scuole esistenti siano adeguate. I costi sono ovviamente differenti circa 6.000.000 di euro per il polo nuovo e 2.500.000 euro circa per gli adeguamenti o miglioramenti sismici.

Scuola primaria Lippera

«Nel contempo l’utilizzo dei Musp scolastici sembra essere escluso per la troppa burocrazia e i tempi molto ristretti per l’inizio del prossimo anno scolastico, stanno vagliando altre soluzioni, ma essendoci stato ripetuto più volte di stare tranquilli possiamo immaginare che a settembre i nostri figli sederanno di nuovo nelle solite aule. Questo per quanto riguarda il Comitato sembra una cosa inaccettabile. Abbiamo chiesto la chiusura delle strutture e di trovare una soluzione alternativa. Ci è stato detto che alcuni lavori si potrebbero fare anche con le lezioni in corso, lavori che durerebbero circa tre anni per l’adeguamento, con conseguente rumore, disturbo e via vai di muratori. Non crediamo che sia una cosa proponibile e non osiamo immaginare se ci dovesse essere una prova di evacuazione, speriamo non dettata dalla natura, in mezzo a questo marasma. Abbiamo sentito tante parole, ascoltato, fatte domande, ma non abbiamo avuto soluzioni plausibili se non quella della costruzione del polo nuovo.

Molti comuni sono in lista da tempo e rientrano in piani scuole, è vero che le loro erano quasi tutte danneggiate o erano in attesa di finanziamenti da tempo, ma noi comunque abbiamo dei risultati pessimi per cui meritiamo di avere delle strutture scolastiche sicure, antisismiche che durino nel tempo. Per noi le soluzioni si devono trovare, ma non nel modo che ci hanno proposto all’incontro, ossia tranquillizzandoci per non allarmare nessuno, ma sventolando quei numeretti per come sono, numeri che non sono in una fascia che può rassicurare, ma tutt’altro, sono indicatori che qualcosa va fatto e anche in fretta», incalzano i genitori.

Il primo cittadino cerretese incontrerà tutti i genitori, le forze politiche, i cittadini cerretesi in un’assemblea pubblica aperta per illustrare la situazione non appena avrà risposte dalla Regione Marche.

«Il Comitato non può rappresentare un’intera comunità e non vogliamo comunque arrogarci il diritto di dover parlare per tutti i genitori dei 300 o più bambini e ragazzi che frequentano le suddette scuole. Possiamo solo fare la nostra battaglia per la nuova scuola come la stiamo facendo da alcuni mesi, ma ora tutto è in mano al sindaco, alla politica, noi possiamo dire la nostra solo questo. Per il Comitato il primo passo è che a settembre le scuole rimangano comunque chiuse e che si trovi da subito una soluzione alternativa in un ambiente che garantisca un sereno svolgimento delle lezioni, ma gli edifici scolastici con questi valori meritano i lucchetti ai cancelli, nient’altro. Ora che i dati sono questi, chiediamo sicurezza e prevenzione. Il malato – si conclude la nota – va curato appena si scopre che sta male non dopo quando è accaduto l’irreparabile e non si può più far nulla».

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