Attualità

Barriere architettoniche, diffidati  i comuni delle Marche e la Regione

La cellula di Ancona dell'associazione Luca Coscioni intima a sindaci e presidente regionale di adottare al più presto il Peba

ANCONA – La cellula di Ancona dell’associazione “Luca Coscioni” e l’associazione “Radicali Marche”  hanno trasmesso una diffida, a tutti i comuni delle Marche e alla stessa Regione Marche, per chiedere l’adozione del Peba (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche).

«In base alla normativa attualmente in vigore (legge n 41 del 1986,  art. 32, commi 21 e 22, così come modificata ed integrata dalla Legge n. 104 del 1992, art. 24, comma 9, nonché dell’art. 5 della legge della Regione Marche n° 52 del 1990) infatti – spiega l’associazione -, è fatto obbligo ai comuni, alle Provincie e alle Regioni, di programmare le opere di abbattimento delle barriere architettoniche/sensoriali presenti nei luoghi pubblici di propria competenza, mediante la redazione e l’annuale aggiornamento di specifici Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche,(PEBA) e dal 1992 anche dei Piani di accessibilità urbana (PAU). Inoltre l’ente regionale, in base alla citata normativa, ha  una funzione di controllo ed eventualmente di sostituzione sulle Provincie e sui Comuni, destinatari anch’essi dell’obbligo di redigere i rispettivi PEBA, in relazione al loro effettivo adempimento con l’obbligo, in caso di mancata adozione dei PEBA, di nominare un Commissario ad hoc per lo loro adozione».

Poco il tempo a disposizione per adeguarsi. «Abbiamo dato 90 giorni di tempo alla Regione  e ai comuni delle Marche per rispondere in merito alla redazione del PEBA – puntualizza la cellula di Ancona della Luca Coscioni -, suggerendo di prendere esempio dal comune di Loreto che lo adottato con la delibera 287 del 12 dicembre 2017 (dopo che il 25 gennaio del 2017 avevamo presentato una denuncia/esposto alla Procura della Repubblica di Ancona),  con l’espresso avvertimento che  in difetto,  ci riserviamo di agire per vie legali».

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