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Banca Marche e Carilo diventano ufficialmente Ubi Banca

Concluse con successo le migrazioni di Banca Adriatica e della Cassa di Risparmio di Loreto all'interno del sistema informatico del gruppo bancario che le ha acquisite

Il quartier generale di Ubi Banca a Fontedamo, Jesi
Il quartier generale di Ubi Banca a Fontedamo, Jesi

ANCONA – UBI Banca comunica che, nell’ambito del progetto di integrazione delle Banche acquisite nel mese di maggio 2017, «sono avvenute con successo le migrazioni di Banca Adriatica (ex Nuova Banca delle Marche) e della sua controllata Carilo (Cassa di Risparmio di Loreto) sul sistema informativo di UBI Banca». Ridotti al minimo i disagi, al netto di qualche coda agli sportelli in procinto di essere razionalizzati e riorganizzati al proprio interno.

«Le migrazioni – spiega Ubi Banca – hanno riguardato un totale di 285 filiali e punti operativi, 2.673.213 anagrafiche di clientela, 579.224 conti correnti, 137.257 depositi titoli e hanno coinvolto circa 2.600 dipendenti nella fase preparatoria e post migrazione. È stata garantita, sin dal primo giorno di attività, la piena operatività di tutte le filiali migrate, senza alcun disagio di rilievo per la clientela».

«Il successo delle migrazioni, evidenzia ancora il gruppo bancario lombardo – attesta ancora una volta la capacità di integrazione organizzativa e informatica di Ubi Banca, che consentirà inoltre di procedere entro fine novembre 2017 alle migrazioni di Banca Tirrenica (ex Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio) e della sua controllata Banca Federico del Vecchio (complessivamente 165 filiali) sul sistema IT di UBI Banca, mentre la migrazione di Banca Teatina (ex Carichieti – 58 filiali) è programmata entro il mese di febbraio 2018».

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