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Bagarre nel Movimento 5 Stelle di Senigallia: Riccardo Mandolini fuori dal gruppo consiliare

Elisabetta Palma e Stefania Martinangeli prendono posizione contro i voti ribelli del consigliere che ormai non fa più parte del gruppo consiliare pentestellato

Riccardo Mandolini
Riccardo Mandolini

SENIGALLIA – Botta e risposta tutto interno al Movimento 5 Stelle di Senigallia quello che ha portato all’esclusione dal gruppo consiliare M5S del consigliere comunale Riccardo Mandolini. A scatenare la polemica sono stati mesi di confronti e scontri sia in aula consiliare, sia sui canali social e persino sulla stampa, dove i tre pentastellati hanno assunto posizioni differenti.

Da un lato infatti vi è il consigliere Riccardo Mandolini, responsabile di aver votato a favore dell’ordine del giorno che chiedeva la sospensione della determina Asur n.361/2017 contenente il progetto di soppressione dell’Utic senigalliese all’interno della rete cardiologica dell’Area Vasta 2; dall’altro vi sono le due consigliere Elisabetta Palma e Stefania Martinangeli, contrariate dai voti “ribelli” del primo, quei voti cioè in difformità da quello del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. Un comportamento che ha portato le due consigliere a ritenere Mandolini “vicino” alla maggioranza e al Partito Democratico.

La conferma di quanto poi affermato è arrivata persino dall’ormai ex segretaria dell’unione comunale del Pd Elisabetta Allegrezza, soddisfatta dell’adesione di Mandolini all’odg e rammaricata per quel passo indietro delle due consigliere targate M5S.
«Rigetto con forza e rispedisco al mittente le accuse ingiuriose che mi sono state mosse dalle “colleghe” Martinangeli e Palma – dichiara Riccardo Mandolini – riguardo al mio voto favorevole all’Odg per il “mantenimento presente e futuro dell’UTIC, nonché di tutte le tutte le unità operative specialistiche presenti” nell’ospedale di Senigallia. Quando un mese fa, mi è stato proposto da Unione Civica di condividere un Ordine del Giorno unitario sulla questione Utic, ho subito aderito, dal momento che ero (e lo sono ancora) fermamente convinto che una richiesta pervenuta da tutto il Consiglio comunale avrebbe di certo avuto un peso maggiore nell’intenzione condivisa di annullare, o almeno modificare, la Determina ASUR DG n. 361 del 23/06/2017 che riguardava la soppressione dell’UTIC di Senigallia. Non mi sono mai posto il problema di chi fosse il proponente, perché “un’idea non è di destra né di sinistra. È un’idea, buona o cattiva” e questa era un’ottima idea. Tanto buona che il comune obiettivo dei firmatari di questo ODG era quello non solo di mantenere l’Utic, ma anche tutti i reparti che attualmente sono presenti nell’ospedale di Senigallia. Tanto buona che anche le Consigliere Martinangeli e Palma, che oggi mi accusano di aver firmato quel documento (nel consiglio comunale del 5 settembre 2017, Ndr), l’hanno votato a favore».

Salvo poi fare marcia indietro il 27 settembre scorso, sostenendo di aver votato l’odg per errore perché non conteneva la dicitura DEA di primo livello. Cosa deleteria perché, secondo Mandolini, inserire quella dicitura significherebbe chiedere alla Regione meno di quanto oggi è presente a Senigallia in termini di servizi e reparti sanitari.

Nel frattempo, a seguito di un tavolo tecnico con l’Asur è arrivato l’accordo sulla rete cardiologica all’interno dell’Area Vasta n.2 che mira a salvaguardare tutte e tre le Utic di Senigallia, Jesi e Fabriano, riorganizzando il modello attuale e distribuendo le funzioni per poter aggirare il decreto Balduzzi.
«È necessario ora che questo accordo venga ratificato dalla Giunta Regione in una delibera – continua Riccardo Mandolini – ma è comunque un passo avanti nella direzione che il documento unitario anche da me sottoscritto si prefiggeva. Eppure sono uscite con quel comunicato falso e ingiurioso. Ma ormai siamo tutti più che abituati, o forse dovrei dire rassegnati, ai comportamenti contraddittori, per non dire schizofrenici, delle due consigliere. Non mi stupisce più di tanto il loro attacco gratuito ed ingiustificato nei miei confronti: aver firmato un documento unitario (che hanno votato anche loro) per dare forza ad un’azione che salvaguardasse il nostro ospedale e quindi i nostri concittadini, secondo Palma e Martinangeli significa essere “vicino” al PD. Si dovrebbero vergognare le signore, perché se attaccare in maniera ingiustificata un esponente del proprio Movimento è segno di poca intelligenza politica, dato che mina la credibilità dell’intero M5S, essere disposte a strumentalizzare una questione seria e delicata come la salvaguardia della salute dei cittadini per il proprio personale tornaconto, è assolutamente vergognoso ed inaccettabile. Capisco che invece di lavorare seriamente e dare un esempio, per certe persone sia più semplice screditare, ci sta. Ci sta un po’ meno invece, che chi sa e dovrebbe controllare, faccia ancora finta di nulla e non intervenga».

Dopo questo intervento, dal Movimento 5 Stelle di Senigallia è arrivata prontissima la replica della portavoce capogruppo consiliare pro-tempore Elisabetta Palma, unitamente alla portavoce Stefania Martinangeli. «Non è la prima volta che il comportamento del consigliere Riccardo Mandolini appare essere in palese violazione delle norme che il MoVimento 5 Stelle si è dato, in particolare rispetto al Non Statuto e al Regolamento. Il comportamento in questi mesi del consigliere Mandolini è stato continuamente improntato al dileggio e a un feroce attacco (personale, oltre che politico) alle sottoscritte sui social e a mezzo stampa. Le posizioni politiche di Mandolini, da lui prese in totale autonomia dal proprio gruppo consiliare ed in contrasto con le posizioni ufficiali del M5S nazionale e il sostegno dimostrato apertamente da esponenti di spicco del PD locale e di liste civiche avversarie del M5S, rendono ineludibile la decisione di non considerare oltre il consigliere Mandolini come membro del gruppo consiliare del M5S. Per questi gravi motivi, sarà nostra cura – concludono le due consigliere del Movimento 5 Stelle Elisabetta Palma e Stefania Martinangeli – comunicare tale decisione in via ufficiale al Presidente del Consiglio comunale di Senigallia, per gli adempimenti di rito. Relativamente alle dinamiche interne al M5S, il comportamento del consigliere Mandolini è stato già segnalato allo Staff per le valutazioni di competenza».

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