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Avis Fabriano, in calo le donazioni

Eletto il nuovo consiglio direttivo dell'associazione che presto, quindi, avrà un nuovo presidente. L'uscente, Sebastiano Paglialunga, ha tracciato un bilancio su i suoi quattro anni: tanta attenzione ai giovani e alle nuove tecnologie

Un momento dell'assemblea Avis

FABRIANO – Nuovo consiglio direttivo per l’Avis di Fabriano. Sono stati eletti Sebastiano Paglialunga, Luciano Bano, Gianfranco Pellegrini, Cosimo Alterio, Alberto Giorgetti, Chiara Spuri, Sante Bartocci, Franceso Bergantini, Rosilio Gagliardi, Rosa Brandi, MariaLina Gubinelli, Brenno Bartola e Ilari De Bustis. Spetterà a loro, ora, provvedere alla nomina del presidente e degli altri componenti del Direttivo.
Il momento elettivo è giunto al termine di due giorni di Assemblea generale, durante la quale, il presidente in carica da quattro anni, Sebastiano Paglialunga, ha relazionato sull’attività svolta. Un saluto e un ringraziamento lo ha rivolto alla coordinatrice del centro Trasfusionale Maria Paola Corinaldesi, agli altri medici Enrico Gezzi e Simona Mulattieri e a tutto lo staff di questo struttura.
Un commosso ricordo, poi, è stati riservato ai donatori deceduti nel 2016: Gisleno Bianchetti, Enrico Lattanzi e Sandra Berionni, quest’ultima volontaria collaboratrice nel centro Trasfusionale.

Successivamente, Paglialunga ha ripercorso quanto realizzato di importante nel corso di questo ultimo quadriennio. «Le novità fondamentali sono, sicuramente, la nascita del gruppo giovani Avis, la costruzione del sito Avis Fabriano e la realizzazione della pagina Facebook. I giovani sono per noi una risorsa e per questo siamo stati lieti dei tanti incontri nelle scuole ai quali siamo stati invitati. Siamo stati molto contenti di come la città di Fabriano ci abbia festeggiati, nel 2015, per il nostro 70°anniversario. Infine, nel 2016, ci siamo aperti sempre più alla tecnologia con le comunicazioni ai donatori che arrivano tramite sms. E alle associazioni presenti nel territorio per farci conoscere meglio e con la speranza di convincere qualcuno a diventare donatore. Abbiamo aumentato gli incontri con gli studenti di tutte le classi, dalle elementari alle superiori, cercando di diffondere il più possibile l’importanza della nostra associazione. Abbiamo coinvolto i medici di famiglia perché invitassero i propri pazienti a diventare donatori».

I componenti dell’Avis in occasione della ricorrenza per i 70 anni dell’associazione

Fra tante note liete, anche una dal sapore amaro. «Il mio dispiacere – ha rimarcato il presidente uscente – è quello di non essere riuscito a coinvolgere i dirigenti delle ditte di Fabriano a essere un po’ più elastici con i permessi per le donazioni. Oggi a chi fa una donazione di sangue andrebbe data una medaglia al valore e, invece, nonostante i nostri sforzi, forse a causa della crisi economica che attanaglia il fabrianese, stiamo assistendo ad un calo delle donazioni. Una diminuzione costante, tanto che dall’inizio del 2017 siamo stati costretti a richiedere sacche di sangue all’Avis provinciale perché stavano finendo le scorte. Non sono numeri che spaventano, ma stiamo lavorando su questa flessione. Per me bisogna insistere sui giovani perché non dobbiamo mai dimenticare che l’associazione va avanti soltanto se si aggiungono nuove leve: giovani convinti e costanti nel recarsi al centro Trasfusionale. La costanza, la periodicità, nell’effettuare la donazione, infatti, rappresenta – ha concluso – un punto di forza per l’associazione ed una garanzia per l’approvvigionamento del sangue e dei suoi derivati».

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