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Autobus e Covid, la Uil Trasporti: «Il trasporto pubblico locale è sicuro»

Il sindacato lancia alcune proposte per migliorare ulteriormente il servizio erogato e rimuovere le criticità legate principalmente agli ingressi a scuola

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Autobus (foto di repertorio)

JESI – «Il trasporto pubblico è sicuro». Prende posizione la Uil Trasporti Marche, rimarcando quanto fatto negli autobus per viaggiare in sicurezza ai tempi del Covid. Considerazione analoga a quella di Daniele Crognaletti (Autolinee Crognaletti), che ha proprio evidenziato quanto prevede la normativa vigente e il rispetto della stessa da parte degli operatori di settore, la sua azienda in primis.

«Ingressi ancor più scaglionati nelle scuole, fondi a sostegno del trasporto pubblico locale e una cabina di regia capace di monitorare la situazione e adeguare il servizio alle esigenze di sicurezza». È quanto propone la Uil Trasporti Marche, che prende le distanze dagli interventi di Cgil e Cisl. «Non neghiamo le criticità ma affermare che il trasporto pubblico locale non è sicuro o addirittura è il mezzo su cui far circolare più velocemente Il virus, è come darsi la zappa sui piedi – commenta Giorgio Andreani, segretario generale della Uil Trasporti regionale – Il trasporto pubblico locale è e resta un servizio sicuro. Si può migliorare, certo, ma il rischio di trasmissione del virus è molto più basso rispetto a luoghi o ad tipici atteggiamenti del tempo libero e dello svago, come abbiamo avuto modo di vedere e vediamo in questi ultimi periodi”.

Proprio l’Istituto Superiore di Sanità, nei suoi report settimanali, indica il contagio in ambienti familiari nel 77% dei casi, mentre la contagiosità in ambito scolastico non raggiunge il 4%. «Le criticità sono una cosa, la sicurezza del servizio un’altra – prosegue Andreani – Le prime vanno affrontate in primo luogo aprendo immediatamente un tavolo di confronto con il coordinamento della Regione Marche di cui dovrà farsi carico della regia, con la partecipazione del mondo sindacale, del mondo della scuola e delle aziende del tpl. Ripeto: risolviamo i problemi ma senza demonizzare il servizio perché va evitato il fuggi fuggi verso il mezzo privato con la conseguenza della desertificazione del tpl: questo potrebbe mettere ulteriormente in crisi un settore che già vive una situazione delicata, e avere ripercussioni future sulla tenuta dei livelli occupazionali».

Per far questo, secondo la Uil Trasporti è necessario da subito intervenire sulle criticità che riguardano i lavoratori alle prese con il servizio ma è altrettanto fondamentale rivedere l’intera organizzazione del sistema partendo dal rimodulare gli orari di ingresso e di uscita dalle scuole. «Dobbiamo considerare – conclude Andreani – che prima o poi il Covid passerà. Il tpl ci sarà anche domani e quindi dobbiamo pensare al servizio del futuro: renderlo più sicuro ed efficiente sarà utile ora ma soprattutto per il futuro. Un tpl più capillare sul territorio e con più personale anche a terra come gli steward, per controlli e a supporto di chi usufruisce del servizio, dando così una immagine sempre più positiva di questo servizio pubblico, sempre presente. Ovvio che questo richiede maggiori investimenti. Sappiamo però che in prospettiva saranno da gestire ingenti risorse provenienti dall’Europa; lì possiamo trovare le risposte alle esigenze di questo settore. Per l’immediato però occorre che si facciano carico Regione e Governo».

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