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Pesaro, il Plauso della Città a Fondazione Cetacea e volontari per l’aiuto a “mamma Luciana”

I piccoli di tartaruga, vegliati per settimane nelle uova che l'esemplare di Caretta Caretta - ribattezzato in onore del lido Pavarotti- aveva deposto nel nido sulla spiaggia di Baia Flaminia, sono stati liberati in mare aperto. Il sindaco Matteo Ricci: «Miracolo naturalistico e grande momento educativo»

PESARO – Una Sala Rossa gremita di volontari, che per settimane si sono alternati nella spiaggia di Baia Flaminia per vegliare sul nido della tartaruga Luciana. In qualsiasi condizione climatica, senza mai tirarsi indietro «Per questo motivo vogliamo premiarvi tutti», ha esordito il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, comunicando con grande emozione il rilascio delle piccole tartarughe in mare aperto, avvenuto per opera della Fondazione Cetacea qualche ora prima.

Il rilascio della piccole tartarughe di “mamma Luciana”

Il ringraziamento è andato al presidente Sauro Pari, ai veterinari e alle decine di volontari (239 per la precisione) impegnati. «Il fatto che siete tanti questa mattina- ha detto Ricci– è la dimostrazione che in molti si sono appassionati a questo evento storico, che abbiamo avuto la fortuna di ospitare nella nostra città. L’arrivo della tartaruga, chiamata Luciana in onore del lido Pavarotti, è stato un evento storico dal punto di vista naturalistico, ma anche per le emozioni e il coinvolgimento che ha creato in tanti cittadini. Impressionante, come questo evento ha coinvolto tutti. Dai bambini, che durante i primi giorni di scuola hanno raccontato la storia della Caretta Caretta nei loro compiti, agli adulti». Un grande momento educativo per tutti. «Un amore, quello scattato nei confronti di Luciana e delle sue uova, che ha auto due effetti: il primo è il grande coinvolgimento per l’ambiente, il secondo è quello verso la vita. Stiamo attraversando una fase in cui una generazione intera sta chiedendo agli adulti di portare avanti una battaglia per la salvaguardia dell’ambiente, allo stesso tempo in queste settimane la battaglia è andata oltre per permettere questo miracolo dal punto di vista naturalistico e ambientale».

Il sindaco di Pesaro ha poi consegnato il Plauso della Città alla Fondazione Cetacea Onlus. «Con grande professionalità, il presidente Pari e i volontari hanno dato autorevolezza, competenza e hanno dimostrato grande capacità gestionale di una vicenda complessa dando vita al miracolo che abbiamo visto. Vogliamo ringraziarvi uno ad uno – ha continuato il sindaco Ricci – dal ruspista che ha avvistato il nido, ai veterinari e ai volontari: siete strati straordinari. Il ringraziamento va anche alla Capitaneria di Porto Guardia Costiera che ha svolto un lavoro fondamentale. Poi la regione Marche, gli assessori Morotti e Vimini».

Una giornata importante. Dice Pari: «Questa mattina (5 ottobre) insieme agli uomini della Capitaneria di Porto abbiamo rilasciato le tartarughe. L’ultima, l’abbiamo chiamata Matteo. Mi auguro che questo sia un inizio di una grossa collaborazione: si possono fare tante cose con le tartarughe, Luciana ci è venuta a dire che dobbiamo cominciare da Pesaro dimostrando che l’alto Adriatico potrebbe essere adatto alla nidificazione della Caretta Caretta. Tre giorni fa, quando sono andato a scavare sotto la sabbia durante la bufera, ho visto un gran numero di tartarughe che si stavano muovendo. Il mio primo pensiero? Se non ci fosse stato questo uragano potevano morire perché tappate da questa sabbia molto compatta che al 50% è costituita da argilla. Il mio ringraziamento va a tutti, dalla Capitaneria, ai ristoratori, ai bagnini, alla Croce Rossa Italiana, ai 239 volontari: questa città ci ha abbracciato». Le piccole tartarughe sono state ospitate dalla clinica di Giovanni Gaudenzi. «Nell’emergenza avevamo bisogno di questo punto base dove ricoverare le piccole tartarughe – aggiunge l’assessore Morotti – i ringraziamenti vanno anche al Parco San Bartolo e a quelli che si sono adoperati: tutti hanno fatto quello che potevano».

«La selezione naturale è molto dura – ha concluso Giordano Nardini, veterinario della Fondazione Cetacea – per noi oggi è un momento zero con una storia che nasce. Ci sono ancora 9 uova monitorate, questo è un nido storico che abbiamo cercato di aiutare senza modificare troppo le loro caratteristiche. Auguriamo alle piccole tartarughe uno splendido viaggio, speriamo di vederne una nidificare qui in futuro».

 

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