Attualità

Marche a rischio mafia: Liberaidee ne parla all’Università di Macerata

Associazione Libera e ateneo maceratese hanno dialogato su criminalità organizzata e corruzione con gli studenti. Rilevanti interventi quelli del Rettore Adornato e dei Procuratori Sottani e Garulli, che hanno evidenziato l'importanza di lavorare sulle coscienze dei giovani

L'Auditorium Unimc di Via Ricci

MACERATA – LiberaIdee, l’iniziativa itinerante organizzata da Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, stamattina, 23 febbraio, ha fatto tappa all’Università degli Studi di Macerata. L’incontro, presso l’Auditorium Unimc di Via Ricci ha sollevato il problema delle infiltrazioni mafiose nelle Marche e dell’importanza del ruolo educativo per combattere il fenomeno corruttivo, alla presenza del Rettore Francesco Adornato. Il tutto, in una regione in cui è ancora vivo il ricordo dell’omicidio di Marcello Bruzzese, collaboratore di giustizia 51enne ucciso a Pesaro lo scorso 25 dicembre.

Come ha sottolineato infatti il Procuratore Generale della Corte d’Appello di Ancona, Sergio Sottani: «Le Marche sono una regione di benessere e di piccole e medie imprese, per questo a rischio mafioso di riciclaggio di patrimoni acquisiti in modo illecito. Oggi la mafia non veste con la coppola, è fatta anche da imprenditori e soggetti delle istituzioni».

Ben diversa è invece la percezione del fenomeno mafioso: come emerge dal Rapporto 2018 di LiberaIdee, citato da Paola Senesi, referente regionale di Libera Marche, il 48% dei marchigiani reputa le mafie un fenomeno marginale nella nostra regione e solo l’8% considera la corruzione molto diffusa. Senesi ha inoltre sottolineato l’importanza della legge sulla confisca dei beni mafiosi e sul loro riutilizzo sociale. E’ questo il caso, nelle Marche, della Fattoria della legalità di Isola del Piano e del Podere Tufi di Cupramontana.

«Perché i luoghi hanno significato», come ha detto l’Avvocato e Vice Presidente di Libera Vincenza Rando, che ha dato importanza allo svolgersi dell’evento proprio nell’Ateneo. «Scuole e Università creano conoscenza e possono divulgare una cultura dell’antimafia in giorni in cui mafia e corruzione sono sentiti come fenomeni che non ci riguardano, da delegare ad altri».

Corruzione che rischia di manifestarsi anche nella ricostruzione post-sisma, proprio perché le Marche sono terreno di elezione per la criminalità economica. Il Procuratore di Ancona Monica Garulli ha voluto però evidenziare l’esistenza di ben due protocolli per monitorare i cantieri destinati alla ricostruzione. Uno dei due verrà stipulato proprio la settimana prossima. Si tratta del Protocollo d’Intesa Sperimentale tra l’Autorità giudiziaria marchigiana e l’Istituto per la prevenzione del sisma.

Libera, associazione che opera nel contrasto alla criminalità sin dagli anni ’90, prosegue il suo viaggio: prossime tappe di LiberaIdee nelle Marche sono domani domenica 24 febbraio con un doppio appuntamento ad Ascoli Piceno ed Ancona. Per poi proseguire con Senigallia e Fermo (il 25), Porto San Giorgio ed Ancona (il 26), di nuovo Senigallia il 27. La chiusura è prevista alla Sala Convegni della Fondazione Colocci di Jesi alle ore 17 di giovedì 28 febbraio.

 

 

Ti potrebbero interessare