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Associazione Fabriano Progressista: «Pagnoncelli ha conflitto di interessi?»

A porre l'interrogativo, la forza di opposizione che stigmatizza il comportamento dell'amministrazione comunale in merito all'Azienda agraria comunale

L'assessore Barbara Pagnoncelli e il sindaco Gabriele Santarelli

FABRIANO – Conflitto di interessi dell’assessore all’Agricoltura del comune di Fabriano? A porre l’interrogativo è la forza di opposizione Associazione Fabriano Progressista che stigmatizza il comportamento dell’amministrazione comunale in merito all’Azienda agraria comunale di cui prosegue la dismissione.

«Il liquidatore nominato un anno fa circa dalla giunta pentastellata sta procedendo, dopo aver sondato il terreno con possibili acquirenti, alla vendita di mezzi e beni (tra cui un importante impianto fotovoltaico che oltre a coprire il fabbisogno energetico dell’azienda, produce un introito annuo di 30/35 mila euro) e alla cessione in affitto, all’aggiudicatario, dei terreni della storica azienda agraria comunale, attraverso un bando pubblico», si legge in una nota a firma della forza politica di opposizione.

Quindi, una cronistoria. «Il tutto è iniziato a settembre del 2017, a tre mesi dalla elezione della nuova amministrazione, con un atto consiliare di maggioranza che sanciva la liquidazione dell’azienda in quanto “oberata di debiti”. Nel corso di questi quasi tre anni, abbiamo assistito a un susseguirsi di dichiarazioni rassicuranti del sindaco Gabriele Santarelli e dell’assessore Barbara Pagnoncelli sul destino dell’azienda. Già nel primo Remake, in occasione del dibattito su “l’agricoltura che fa bene al territorio” tenutosi nell’ottobre 2018, sono state avanzate solenni promesse di rivitalizzazione dell’azienda attraverso una stretta collaborazione con la facoltà di Agraria della Politecnica di Ancona che, per la circostanza, era rappresentata dalla docente Adele Finco».

E i numeri testimoniano, secondo Associazione Fabriano Progressista, la valenza dell’azienda agraria: stalla di oltre 100 capi di pura razza marchigiana, unica nella provincia di Ancona, e un patrimonio di quasi 200 ettari tra terreno coltivabile e boschi. «Questo patrimonio è alla base di un qualsiasi progetto di incremento dell’azienda. Quindi, perfezionamento e miglioramento delle tecniche e delle tecnologie agricole, zootecniche e casearie, sviluppo della conoscenza e della formazione dei soggetti nel settore agroalimentare del territorio, significa valorizzare il patrimonio di un bene comune. Che tradotto nella nostra realtà significa: reintroduzione della pecora fabrianese, allevamento di maiali per l’incremento della produzione del salame Fabriano, apertura di un punto vendita dei prodotti a km 0, introduzione di nuove colture come le tartufaie e quelle arboree da frutto. Produzione di sinergie con l’Istituto Agrario di Fabriano per la ricerca e la sperimentazione. Creazione di un marchio, già sviluppato dalla Facoltà di Agraria, per caratterizzare la qualità dei prodotti dell’entroterra e che è stato presentato dalla prof.ssa Adele Finco e più volte rimarcato nel corso del suo intervento».

Nei mesi successivi, l’assessore Pagnoncelli ufficializza la soluzione della creazione di una Fondazione per la gestione del patrimonio dell’azienda agraria sulla esperienza “di una analoga azienda” del Comune di Parma. «Nel frattempo questa ipotesi si intrecciava con le voci di un interessamento, risultate poi fondate, della Fondazione cassa di risparmio, la quale sarebbe intervenuta solo nella fase dell’avviata procedura di fallimento. In questo modo sono trascorsi quasi tre anni inutilmente, senza che l’Amministrazione abbia avanzato un progetto di riqualificazione dell’azienda agraria per mantenerla nella sfera pubblica dei beni comuni».

In coda, l’affondo politico. «Malgrado tutte le sollecitazioni e suggerimenti rivolti al sindaco e all’assessore Pagnoncelli, ci siamo resi conto dell’inattendibilità delle loro dichiarazioni, vedi l’azienda agraria del comune di Parma, che non esiste, così come la mancata creazione della Fondazione tanto sbandierata e data per certa. Inaffidabilità dell’azione amministrativa che ha prodotto ritardi e notevoli danni ai cittadini fabrianesi. Arrivati a questo punto, sorge spontaneo mettere in discussione la figura dell’assessore Pagnoncelli, titolare di un’azienda agraria che è in aperto contrasto con il ruolo amministrativo che ricopre. È dato per scontato che tutta la vicenda verrà posta all’attenzione delle superiori autorità, e corredata anche dei pareri espressi dai revisori dei conti del Comune», la promessa di Associazione Fabriano Progressista.   

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