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Ascoli progetta il futuro insieme alle università. E lancia l’idea della “Città metropolitana”

Unicam e Politecnica Marche incaricate dal Comune piceno di redigere un documento che, oltre a mappare la situazione attuale, indichi le linee guida per rilanciare lo sviluppo economico e sociale nei prossimi 20 anni

ASCOLI PICENO – Un piano di rilancio e sviluppo per i prossimi 20 anni. Ascoli progetta il futuro insieme alle due università presenti sul territorio. E lo fa proponendo l’idea della «Città Metropolitana» che dovrebbe aiutare sia il capoluogo che tutto il suo comprensorio ad uscire dalla crisi economica e demografica attuale.

L’iniziativa di grande respiro è stata presentata questa mattina presso la sede municipale dal sindaco Marco Fioravanti, dal presidente del consiglio comunale Alessandro Bono e dai rettori della Politecnica Marche, Gianluca Gregori e dell’Unicam, Claudio Pettinari. I due atenei sono stati incaricati dal Comune piceno di redigere entro la fine dell’anno un documento che, dopo aver mappato la situazione attuale esponga le linee guida sulle quali agire nel prossimo futuro.

«Un progetto strategico che inaugura un metodo nuovo di collaborazione – ha detto Fioravanti durante l’incontro – e che punta a realizzare uno strumento aggiornato che ci permetta non solo di comprendere la realtà presente, in termini di imprese, risorse e necessità dei cittadini ma anche definire un percorso di rilancio nei prossimi anni. La pubblicazione – ha aggiunto il sindaco – si concentrerà si 4 obiettivi prioritari: combattere lo spopolamento, potenziare il turismo, aumentare la qualità della vita e le politiche ambientali, con la filiera energetica collegata e infine fare una mappatura digitale della città e delle sue 73 frazioni, per accelerare il cambiamento».

Tutti obiettivi impegnativi, che devono però partire dall’analisi economica e demografica del quadro attuale, per poi arrivare a programmare un futuro diverso, utile e condiviso. E il quadro al momento è allarmante.

Lo ha ricordato il prof. Gregori, parlando in termini statistici: «Le Marche hanno perso il 18% del Pil dal 2008 ad oggi, e per quanto riguarda Ascoli, la situazione è ancora più preoccupante: dal 2010 ad oggi, le pmi artigianali sono scese da 1307 a 1103».

Dunque che fare, per invertire la rotta, considerando anche che gli effetti positivi sull’edilizia prodotti dai bonus potranno esaurirsi?

«Mantenere intanto il patrimonio esistente, a cominciare da quello umano e dei giovani qualificati e rilanciare l’attrattività del territorio – ha spiegato il rettore -. Tenendo presente però, che il territorio non è qualcosa di statico ma un insieme di flussi di persone, investimenti, turisti che possono cambiare il destino di un area».

Dal canto suo il prof. Pettinari, rettore dell’Università di Camerino, premettendo il fatto che il covid ha modificato il modo di vivere di tutti, ha sottolineato l’importanza di due aspetti. Il primo è quello dei progetti di ricerca, che possono favorire la nascita di nuove aziende o trasformare quelle già attive ma in difficoltà per il contesto attuale.

Il secondo è quello del lavoro: «La gente sta bene quando lavora – ha detto Pettinari – e in questo momento l’impatto di varie crisi che si sono prodotte negli ultimi anni, dal sisma al covid, ha peggiorato le condizioni di molti. Dunque occorre costruire un nuovo benessere economico, fondato anche su città Smart e innovative in termini di servizi e collegamenti, ma che deve essere anche sociale».

Insomma, immaginazione sul fronte produttivo e distribuzione della nuova ricchezza a beneficio della collettività, sono i due assi su cui puntare per cambiare il destino di una città e di un comprensorio che rischiano altrimenti un declino inesorabile. Sarà interessante, nei prossimi mesi e sperando che si esca almeno dalla crisi sanitaria, capire quali scelte strategiche verranno messe in campo concretamente per uscire dall’impasse attuale.

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