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Ascoli, omicidio Lettieri: il 17enne rumeno ha confessato. Ma restano i dubbi

La confessione sarebbe stata fatta nel corso di un interrogatorio davanti al magistrato. Non si trova il coltello usato per uccidere il 56enne di Salerno

Ascoli, via dei Soderini luogo dell'omicidio

ASCOLI – Sarebbe stato il ragazzo rumeno di 17 anni ad uccidere con alcune coltellate Franco Lettieri, 56enne di Salerno, ex pentito di Camorra. L’omicidio è avvenuto il 16 gennaio scorso in via Guiderocchi, nel centro storico di Ascoli Piceno. Il giovane avrebbe ammesso le sue responsabilità davanti al magistrato, nel corso di un interrogatorio.

Lo confermano fonti investigative. Le quali però sottolineano che si tratta di una dichiarazione resa dal 17enne agli inquirenti, ma potrebbe non essere la verità dei fatti. «Il ragazzo ha confessato l’omicidio – spiega una fonte che sta lavorando sul caso – ma non ci sono ancora prove che sia stato lui, o solo lui l’autore del gesto. Due persone hanno partecipato all’aggressione, ed entrambe restano accusate di omicidio volontario».

L’altro indagato è naturalmente il muratore rumeno Petre L., 57 anni, zio del 17enne ed anche lui coinvolto nella violenta lite avvenuta tra via dei Soderini e via Guiderocchi, nella notte del 16 gennaio, forse per motivi legati alla droga.

Il muratore fu il primo ad essere arrestato, mentre il ragazzo si presentò nelle ore successive alle forze dell’ordine per rendere delle dichiarazioni, e solo successivamente fu messo anche lui agli arresti e trasferito in un carcere minorile. Il legale del 57enne rumeno ha sempre però ribadito il che il suo assistito “non è il responsabile materiale della morte di Lettieri”.

Fino a quando però non si troverà l’arma del delitto, il mistero sulla vera dinamica dello scontro e della colluttazione che poi ha portato al decesso di Franco Lettieri, resterà. Il coltello che avrebbe inferto almeno cinque colpi sul corpo della vittima, sarebbe stato gettato nel vicino fiume Tronto pochi minuti dopo l’aggressione. Ma le ricerche svolte anche con i mezzi dei vigili del fuoco non hanno dato esito.

Nel frattempo il 17enne è stato trasferito in una struttura protetta, mentre suo zio è rinchiuso nel carcere di Marino del Tronto.

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