Attualità

Ascoli, commemorazione in tono minore al Sacrario Partigiano di Colle San Marco

Cerimonia senza interventi in onore di quei 36 partigiani e militari che morirono per la libertà contro le soverchianti truppe tedesche nel 1943

Il sacrario partigiano al Colle San Marco di Ascoli

ASCOLI – Cerimonia di commemorazione triste e in tono minore oggi al Sacrario Partigiano di Colle San Marco, nel territorio di Ascoli. Nel giorno in cui si celebra la Festa della Liberazione in tutta Italia, nel capoluogo piceno questa giornata assume un tono diverso e più importante. Almeno per quella parte della cittadinanza che è più legata ai valori democratici ed anche alla memoria della Resistenza.

Perché sul Colle, al monumento ai caduti all’ingresso del Pianoro e al grande Sacrario, ogni anno si ricorda il sacrificio di ben 36 ragazzi, tra partigiani e militari di leva che morirono contro la soverchiante potenza delle truppe tedesche, che attaccarono con artiglieria e armi pesanti i resistenti sul San Marco il 3 ottobre 1943. Basterebbe questo per far capire la rilevanza di quel sacrificio, con i nomi delle vittime che sono in ogni via o angolo di Ascoli.

E così la cerimonia si è tenuta, ma limitata al minimo, cioè a quasi nulla, in un silenzio che è doveroso per ricordare con rispetto i giovani eroi della Resistenza picena – in uno dei primi episodi in Italia – ma che forse doveva anche essere accompagnato da qualche parola ufficiale, delle autorità e dell’Anpi. E invece nulla di tutto questo.

monumento ai caduti sul Colle San Marco

La deposizione di una corona al Monumento ai caduti, poi il trasferimento a piedi al Sacrario Partigiano, immerso nel bosco del Pianoro di San Marco. Ma nessun intervento dei rappresentanti delle istituzioni, dei partigiani o di altri. E oltre a questo nessuna tradizionale celebrazione della Messa, e neppure una benedizione. Tutto vietato, e il tutto sotto stretto controllo delle forze dell’ordine per timore di tensioni o assembramenti.

Perché tutto questo non si comprende davvero, soprattutto se si considera che la commemorazione avviene in uno spazio molto aperto e sicuro. Ma tant’è: silenzio completo. Le autorità si sono limitate separatamente, una per volta a salire i gradoni del complesso e tenere un momento di raccoglimento, con le bandiere di Anpi e associazioni combattentistiche lontane di metri. Lo hanno fatto il sindaco Marco Fioravanti, il prefetto Carlo De Rogatis, il questore Alessio Cesareo, il consigliere regionale Anna Casini, il consigliere provinciale Stefano Novelli e per l’Anpi, Rita Forlini.

autorità al Sacrario Partigiano

Dopo la cerimonia ufficiale un gruppo di persone ha intonato Bella Ciao davanti al Sacrario. Un piccolo e reale saluto a quelli che dettero la vita nel 1943, e contribuirono con la loro vita a costruire un Italia più giusta, libera e democratica.

Occorre avere memoria di loro, di quei giovanissimi partigiani e degli altri caduti sul San Marco, soprattutto in questo periodo in cui molte libertà civili e politiche sono fortemente condizionate dalle norme sul contrasto al virus.

© riproduzione riservata