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Arbitrati bancari, per Banca Marche ad oggi accolte 25 richieste di rimborso

L'Anac (l'Autorità anticorruzione) ha valutato ad oggi 181 istanze di accesso al Fondo di solidarietà istituito per risarcire i correntisti che avevano sottoscritto le obbligazioni subordinate di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti e che avevano perso i loro risparmi con il decreto salvabanche. I numeri riguardanti l'ex istituto bancario regionale

Il logo di Banca delle Marche

JESI – L’Anac (l’Autorità anticorruzione) ha valutato ad oggi 181 istanze di accesso al Fondo di solidarietà istituito per risarcire i correntisti che avevano sottoscritto le obbligazioni subordinate di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti e che quindi avevano perso i loro risparmi con il decreto salvabanche del governo Renzi.

«A poco più di un mese dall’inizio delle sedute – fa sapere in una nota stampa l’ente – i due Collegi arbitrali istituiti presso l’Anac si sono già espressi su oltre il 10 per cento delle istanze presentate dai titolari di bond subordinati dei quattro istituti di credito in liquidazione per accedere al Fondo di solidarietà (Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti). Alla data del 3 maggio, sono 181 le domande esaminate: 144 sono state accolte (80%), 27 respinte e 10 dichiarate inammissibili. L’ammontare complessivo dei ristori è di 3.765.700 euro, pari al 63% delle somme richieste dagli investitori».

«Tale risultato è stato consentito dalla decisione di prevedere tendenzialmente due sedute a settimana, in modo da esaminare in media 40 ricorsi e cercare di venire incontro il più celermente possibile alle legittime attese dei risparmiatori ‘azzerati’», ha spiegato il presidente del primo Collegio arbitrale, Raffaele Cantone. «Per comprendere appieno la rapidità dei tempi di giudizio – ha aggiunto – bisogna considerare che ogni arbitrato è assimilabile a un processo e richiede pertanto non solo un contraddittorio fra le parti ma anche la redazione di quella che è di fatto una sentenza, in cui vengono affrontate questioni di diritto particolarmente complesse».

Nel dettaglio, indica l’Anac, la percentuale maggiore dei ristori in rapporto alla richiesta si registra per i bondholder azzerati di Banca Etruria. Per l’ex banca aretina sono state esaminate 87 istanze (69 accolte, 12 respinte, 6 inammissibili) per un ristoro complessivo pari a 2.000.286 euro (72% di quanto richiesto); la somma più bassa riconosciuta supera di poco i 3mila euro, la più alta sfiora i 250mila.

Percentuali più basse per Banca Marche (60% del petitum) dove, alla data del 3 maggio, sono 34 le istanze esaminate (25 accolte, 6 respinte, 3 inammissibili) per un ristoro complessivo pari a 969.500 euro (60% delle somme richieste), e rimborsi che vanno da 4.500 a oltre 120mila euro.

In Cariferrara, 50 sono state le istanze esaminate (41 accolte, 9 respinte) per un ristoro complessivo pari a 290.284 euro (44% del petitum), compreso fra un minimo di 800 e un massimo di 36mila euro. Per Carichieti, 9 le istanze esaminate e accolte per un ristoro complessivo di 505.631 euro (57% di quanto richiesto), e somme che oscillano fra 4mila e 238mila euro.

 

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