FABRIANO – Approvato il conto consuntivo 2016. Ultimo atto della Giunta guidata dal sindaco, Giancarlo Sagramola. Commosso minuto di silenzio in apertura dell’ultimo consiglio comunale di questa consiliatura in apertura dei lavori.
«Abbiamo voluto lasciare la sedia vuota con davanti tutti i documenti perché Angelo è qui con noi, oggi», le parole del primo cittadino uscente. Molti consiglieri comunali hanno preso la parola per ricordare il vicesindaco scomparso il 2 giugno scorso. Fra i più significativi quello del segretario dell’Udc, Sandra Girolametti. «Grandi doti di amministratore, con tenacia e perseveranza sei riuscito a tenere dritta la barra dei conti comunali in questi ultimi cinque anni. Ci sentiamo un po’ tutti orfani e smarriti. Buon viaggio».
Si è poi passati all’illustrazione del documento. Un tesoretto da oltre un milione e mezzo di euro «che consente di guardare avanti con maggiore serenità», ha evidenziato l’uscente primo cittadino, dopo aver ricordato l’instancabile lavoro che il compianto Angelo Tini ha profuso per la stesura dell’atto. «Ne era molto felice e soddisfatto. La cifra di 1.670.000 euro è frutto della sospensione dei mutui a causa degli eventi sismici dello scorso autunno e per questo la nuova Amministrazione comunale avrà a disposizione la somma per investimenti consistenti».
Una parte è stata già impegnata per l’anno in corso. «Si tratta di un buon conto consuntivo. Circa 600mila euro sono stati impegnati per i lavori urgenti della scuola Mazzini e per la manutenzione stradale. Ma c’è ancora a disposizione un milione di euro da investire nel modo migliore. Certo è che lasciamo il Comune con i conti perfettamente in ordine», ha concluso Sagramola.
L’opposizione, come è giusto che sia, non ha fatto sconti a nessuno e i consiglieri hanno chiesto delucidazioni e avanzato critiche. Al termine della discussione, l’atto è stato approvato a maggioranza, 13 voti favorevoli. Quattro i voti contrari. Mentre tre gli astenuti, fra i quali Urbano Urbani. «Questa volta ho disubbidito a quanto Tini mi aveva insegnato. Vale a dire che le opposizioni devono votare sempre contro quando si parla di bilancio e consuntivo. Ma la mia è una astensione tecnica perché con l’approvazione del conto consuntivo si mettono a disposizione risorse per chi verrà dopo. È un segno di responsabilità».