Attualità

Ancora una mostra da non perdere a Sassoferrato. Questa volta sui minatori in Belgio

L’esposizione rimarrà aperta, nei locali del Circolo A.C.L.I. di Cabernardi, fino al 26 agosto. L’iniziativa, che si colloca all’interno della settimana delle manifestazioni del “Palio della Miniera di Zolfo”, è organizzata dall’associazione “La Miniera onluss” con il patrocinio del Comune

La miniera di Cabernardi

SASSOFERRATO – Sta riscuotendo un notevole successo di pubblico la mostra “La Miniera e la vita dei miniatori in Belgio” a Sassoferrato. L’esposizione rimarrà aperta, presso i locali del Circolo A.C.L.I. di Cabernardi, fino al 26 agosto, con orari di apertura dalle 16 alle 24. L’iniziativa che si colloca all’interno della settimana delle manifestazioni del “Palio della Miniera di Zolfo”, è organizzata dall’Associazione culturale “La Miniera onluss” con il Patrocinio del Comune di Sassoferrato, ed è occasione per ricordare la ricorrenza del disastro avvenuto l’8 agosto del 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio, dove persero la vita 262 persone.

La mostra, dedicata ai tanti italiani che dopo la seconda Guerra mondiale hanno lavorato nelle miniere di carbone in Belgio, costretti a turni di lavoro massacranti e pericolosi, con norme di sicurezza insufficienti, comprende fotografie, ritagli stampa dell’epoca e documenti vari, a testimonianza del duro lavoro e degli italiani morti nelle miniere nel periodo che va dal 1946 al 1963.

L’esposizione è a cura di Padre Nicola Iachini, dei Francescani Minori, che è originario di Acquasanta Terme in provincia di Ascoli Piceno e vive ora nel Convento Santuario Santa Maria delle Grazie e San Giacomo della Marca a Monteprandone. Durante la sua lunga esperienza di cappellano degli emigrati in Belgio di ben 41 anni, ha raccolto numerose testimonianze della difficile vita dei lavoratori all’estero e desidera fortemente che non si perda il ricordo di tanto sacrificio.

La mostra si apre con una dedica a suo padre, deceduto prematuramente all’età di 57 anni a causa della silicosi, la malattia dei minatori, e Padre Nicola tiene a precisare che la dedica è estesa a tutti i lavoratori che hanno perso la vita in miniera, afferma infatti che conservarne la memoria è un diritto e un dovere affinché il loro sacrificio e servizio non venga dimenticato.

Ti potrebbero interessare