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Voli di continuità, riempimento tra 20 e 22%. Mangialardi: «Numeri imbarazzanti». Ok a legge per Marche terra antistress

L'assessore regionale Brandoni ha risposto alle interrogazioni dei consiglieri del Pd sui voli di continuità e sull'accordo con Ryanair. In Aula anche il rapporto sullo stato di attuazione delle politiche comunitarie

L'aeroporto di Ancona

ANCONA – L’aeroporto delle Marche, con i voli di continuità territoriale, al centro di alcune interrogazioni dell’opposizione nella seduta del Consiglio regionale di ieri. L’assessore della Regione Marche con delega al Bilancio, Goffredo Brandoni, rispondendo alle interrogazioni dei consiglieri del Pd Manuela Bora e Antonio Mastrovincenzo e del capogruppo dei dem Maurizio Mangialardi, sull’accesso agli atti circa il contratto tra Atim e Aeroitalia e sul protocollo d’intesa con Ryanair per le rotte estere, l’assessore ha fatto il punto sull’andamento dei voli per Roma, Milano e Napoli, attivati dal 1° ottobre di quest’anno. Si tratta di due voli giornalieri per Roma e Milano e di un giornaliero per Napoli.

Brandoni ha spiegato in Aula che «il volume del traffico dei voli per la tratta Ancona-Roma Fiumicino e viceversa, ammonta a un totale di 1.697 passeggeri, con una percetuale media di riempimento del 20%». Il volume di traffico della tratta Ancona-Milano e viceversa ammonta invece a «1.492 passeggeri con una percentuale media di riempimento del 21%», mentre sulla tratta Ancona-Napoli e viceversa i passeggeri ammontano a «913 con una percentuale media di riempimento del 22%».

Per quanto concerne invece il protocollo d’intesa sulle rotte estere con Ryanair l’assessore ha letto una comunicazione fornita da Atim, spiegando che «non esiste alcun accordo o protocollo vigente sottoscritto con compagnie aeree per incentivare le rotte, mentre prosegue l’attività di Atim per la promozione del territorio. A tal fine sono attualmente in corso le procedure amministrative per l’individuazione di operatori economici finalizzate all’affidamento dei servizi di marketing per la promozione della Regione Marche sui canali digitali».

Il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi replicando alla risposta fornita in Aula da Brandoni, ha parlato di «numeri che sono impressionanti» e «imbarazzanti» ed ha riferito che «nel volo Napoli-Ancona dell’altro ieri, un veicolo ha avuto un ritardo di 4 ore». A una copertura del 20% sulla continuità territoriale «devono essere sommati e moltiplicati per i mesi e per i tre anni di contratto, dividete per i 20 milioni che ci abbiamo messo e vi rendete conto quanto stiamo pagando il servizio. La coperatura del 20% significa che ci sono giorni in cui gli aerei vanno via vuoti: l’altro giorno sul volo Ancona-Roma c’erano tre passeggeri» ha attaccato.

«Vogliamo sapere qual è il piano industriale» ha proseguito il dem, auspicando un cambio di passo. Il consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo nel suo intervento in Aula ha ricordato il post social del 28 ottobre del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli relativo all’intesa con Ryanair per «la promozione del territorio marchigiani nei prossimi anni», sottolineando che la risposta dell’Atim, letta da Brandoni, «smentisce le parole del presidente della Regione».

Andrea Putzu, consigliere regionale e presidente II Commissione consiliare

Il consigliere regionale e presidente della II Commissione consiliare Andrea Putzu ha riferito in Aula sullo stato di attuazione delle politiche comunitarie, spiegando che le Marche sono «in linea per centrare gli obiettivi 2014-2020 e per la programmazione 2021-2027» sono già state «stanziate notevoli risorse». Putzu ha puntualizzato che a fronte di una dotazione complessiva di 580 milioni di euro (programma 2014-2020) «la spesa certificata al 31 agosto 2023 ammonta a 349,9 milioni, i pagamenti dei beneficiari sono arrivati a 349,8 milioni di euro e i finanziamenti concessi a 561,2 milioni».

Per quanto riguarda lo stato di attuazione del programma Fers 2021-2027, in base ai dati aggiornati alla seduta del Comitato di Sorveglianza del programma del 21 settembre scorso «le risorse complessive ammontano a 586 milioni di euro e sono così ripartite: Asse 1, Ricerca, innovazione, digitalizzazione e competitività: 307,4 milioni di euro di cui 78 milioni già attivati con 16,2 milioni già concessi; Asse 2, Energia, clima e rischi, risorse idriche e biodiversità: 173,9 milioni di euro, di cui 31 milioni già attivati: 6 per interventi a difesa della costa e i restanti con 3 interventi riguardanti l’adeguamento sismico e l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare regionale; Asse 3, Mobilità urbana sostenibile: 50 milioni di euro per i quali è stato pubblicato l’avviso per la presentazione delle Strategie urbane, le risorse concesse ammontano a 25 milioni di euro; Asse 4, Promozione dello sviluppo sostenibile ed integrato: 33,9 milioni di euro. In sintesi, su una dotazione di 565,22 milioni di euro, al netto cioè delle risorse assegnate agli interventi di Assistenza Tecnica, a settembre 2023 è stato attivato il 27% delle risorse disponibili, pari a 109,2 milioni di euro, e sono stati concessi 41,2 milioni di euro».

Sul programma Fse 2014-2020, ha aggiunto, sempre in base ai dati presentati al Comitato di Sorveglianza dello scorso 16 novembre, riferiti al 25 ottobre 2023, «a fronte di una dotazione effettiva Por pari a 238 milioni di euro, gli impegni ammontano a oltre 243 milioni e i pagamenti a 234 milioni, per una percentuale del 98%. Anche per questo programma si ritiene pertanto che l’obiettivo del pieno utilizzo delle risorse sarà rispettato. Lo stato di attuazione del programma Fse plus 2021-2027, nel corso di quest’anno sono stati svolti gli adempimenti necessari alla piena attuazione degli interventi. Dal punto di vista finanziario, la dotazione complessiva del programma ammonta a 296 milioni di euro; di questi, è già stato deliberato l’utilizzo di 110 milioni e sono stati impegnati 43,6 milioni, pari ad un 37,4 % delle risorse».

Putzu ha spiegato che nel corso del 2023 sono stati destinati 2,5 milioni di euro per la promozione di corsi ad occupazione garantita nel settore della calzatura e della moda. Sono stati attivati 4 progetti formativi, ai quali partecipano 15 allievi per corso. Di questi la metà sarà assunta per un periodo minimo di 24 mesi, in applicazione di uno degli aspetti che caratterizzano questo intervento formativo. «Si tratta di un traguardo importante – ha detto – , anche tenuto conto che l’attuale congiuntura economica generale, che non riguarda solo la regione Marche, segna un rallentamento della crescita e dei consumi, con conseguente rallentamento della produzione e, conseguentemente, della crescita di occupazione».

In merito al programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2022, alla data del 15 novembre scorso, ha spiegato Putzu, (dati certificati al 15 ottobre 2023) ammontano a 541 milioni di euro di spesa pubblica, a questi vanno aggiunti 37 milioni di euro riguardanti i pagamenti liquidati dopo il 15 ottobre e fino al 15 novembre, per un totale di pagamenti di oltre 578 mln di euro. In questo periodo sono in corso di perfezionamento da parte di Agea (che è l’organismo incaricato delle liquidazioni) pagamenti per circa altri 9 milioni di euro. I dati attualmente disponibili e le previsioni di spesa fanno ritenere che l’obiettivo dell’N+ 3 al 31 dicembre 2023 sarà superato un importo di circa 1,9 milioni di euro (in più, rispetto al target previsto). Per quanto riguarda la programmazione post 2022, il Programma Complementare della Regione Marche è stato approvato dalla nostra Assemblea legislativa il primo agosto di quest’anno.

Il consigliere ha spiegato che sono già partiti i primi bandi a valere sulle misure che continueranno ad essere gestite a livello regionale e, in particolare, i contributi per l’insediamento dei giovani agricoltori, il sostegno alle strategie di sviluppo locale – supporto preparatorio alle attività dei Gruppi di Azione Locale (GAL) già in essere o di nuova costituzione e i contributi per gli investimenti produttivi volti al ripristino della funzionalità di infrastrutture ecologiche per l’abbeveraggio degli animali al pascolo. Sul Feamp (Fondo per la politica marittima e della pesca dell’Ue) ha spiegato che «i 31 milioni complessivi del periodo di programmazione 2014-2020 che costituiscono la dotazione delle misure gestite dalla Regione Marche in favore del settore della pesca e dell’acquacultura saranno liquidati entro il 31 dicembre e si raggiungerà in tal modo il pieno utilizzo di tutte le risorse disponibili. La concertazione con il Ministero ha inoltre consentito di ricevere circa 3,5 milioni di euro, che sono economie derivanti dal programma a livello nazionale, da erogare alle imprese del settore a fronte dei mancati guadagni legati alla crisi economica in conseguenza del conflitto Russia-Ucraina. A queste risorse – ha concluso – si aggiungono altri 1,8 milioni di euro di fondi già disponibili per questa finalità».

Manuela Bora, consigliera regionale pD

Per la consigliera regionale del Pd le Marche «continuano a essere fanalino di coda anche a fronte di regioni meno sviluppate» nella capacità di spesa di risorse della programmazione Ue. Secondo la dem «i dati non rappresentano il reale stato di attuazione delle politiche comunitarie. Sono passati sei mesi da foto scattata a giugno. Nel tempo è successo altro» ed ha parlato di «mancanza di trasparenza verso l’Assemblea e verso i marchigiani». Nella programmazione Pof Fesr 2014-2020 «nella capacità di spesa, dai dati del rapporto trasmesso alla Camera del 30 giugno 2023 per l’attuazione fondi strutturali – ha spiegato Bora – le Marche non hanno recuperato la distanza che la connotava rispetto alle altre regioni» con un «avanzamento della spesa al 60,97% delle risorse stanziate. Il valore più basso – ha detto – non solo tra le regioni più sviluppate e in transizione ma anche delle regioni meno sviluppate».

La consigliera dem ha fatto riferimento all’avanzamento di spesa di altre regioni come «Friuli Venezia Giulia, 108,80%, Emilia Romagna 103,28%, Veneto 78,08%, Umbria 73,79 e Puglia il 95%. Solo la Calabria presenta un valore più basso di noi, il 51,47% ma la dotazione della Calabria ammonta 2.260 milioni, più del quadruplo delle Marche che hanno 585 milioni di euro». Secondo Botra anche per il Fondo sociale europeo, la regione non brilla «il 75,89% contro una media delle regioni sviluppate del 93,96%, con l’Emilia Romagna al 111,47% e Lombardia 91%». Il dato delle Marche per la dem «si avvicina alla media delle regioni meno sviluppate, 70,25%, nonostante sul Fse siano state rendicontate molte spese per l’emergenza Covid e straordinarie».

L’assessore regionale con deleghe economiche Andrea Maria Antonini

Nel corso della seduta è stata approvata a maggioranza la proposta di legge che punta a valorizzare le Marche come terra del benessere e della qualità della vita. I contenuti della pdl sono stati illustrati in Aula dai relatori Marco Marinangeli (Lega) e Manuela Bora (Pd). In primo piano sensibilizzazione, educazione e formazione in tema di stili di vita corretti. La proposta di legge istituisce un tavolo multisettoriale e la Rete regionale per la promozione delle Marche come terra del benessere e della qualità della vita. La legge mette a disposizione 800mila euro in due anni per promozione, formazione, comunicazione, istruzione sullo stile di vita sano, coinvolgendo turismo, commercio, alimentazione e indistria, associazioni di categoria, università e istituti di formazione. Una legge che ha visto 11 emendamenti presentati dalle opposizioni che poi hanno votato contro (Pd e M5s).

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