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Ancona, risoluzione unanime in Consiglio regionale contro la violenza di genere

L'atto di indirizzo raccoglie gli intenti di otto proposte di mozione e di una interrogazione presentate dai gruppi di maggioranza e di opposizione

Foto d'archivio (credits: pixabay)

ANCONA – Risoluzione unanime dell’Assemblea Legislativa delle Marche contro la violenza di genere. L’atto di indirizzo raccoglie gli intenti di otto proposte di mozione e di una interrogazione presentate dai gruppi di maggioranza e di opposizione.

Obiettivo, prevenire e contrastare la violenza di genere. Il provvedimento poggia nelle sue premesse su una parte normativa, relativa alle leggi e alle Convenzioni internazionali in materia di violenza di genere, e su una parte più statistica riferita ai dati sui fenomeni di violenza (verbale, psicologica e fisica), di discriminazione, di aggressione, fino ai femminicidi.

Nell’articolato della risoluzione emerge con chiarezza e si fa appello al “ruolo decisivo” della scuola, del mondo dell’istruzione e della cultura al fine di migliorare lo scenario generale. Elementi questi che confluiscono all’interno dei punti del dispositivo della risoluzione, a partire dalla richiesta di impegno, rivolta a Presidente e Giunta regionale, a recepire le Linee Guida del Governo volte a sviluppare progetti di natura sperimentale che possano contribuire con best practices al percorso di cambiamento culturale nei confronti della gestione delle relazioni.

Nel dispositivo anche l’impegno a promuovere, coordinare e attivare, di concerto con l’Ufficio Scolastico regionale per le Marche, percorsi di educazione all’emotività, all’affettività, alla sessualità e per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne all’interno delle classi scolastiche. Da segnalare anche la richiesta per potenziare la formazione specifica e l’aggiornamento del personale chiamato ad interagire con le vittime.

La seconda parte del dispositivo è dedicata specificatamente alla richiesta di dotazione finanziaria e all’istituzione di fondi dedicati al patrocinio per le spese legali nei procedimenti penali relativi al “codice rosso”. Richiesta di istituzione di un fondo dedicato, con risorse adeguate, atto a sostenere economicamente i centri antiviolenza e case rifugio nella loro azione di contrasto e supporto alle vittime ed alle famiglie coinvolte, con sportelli di ascolto anche negli uffici delle Unioni montane.

Uguale richiesta di dotazione finanziaria anche a favore dell’attuazione di progetti e attività rivolti a minori vittime di violenza assistita, con particolare riferimento alla presa in carico, protezione, valutazione e trattamento del minore, anche relativamente al supporto psicologico. Infine si chiede di inserire all’interno dei canali web istituzionali il numero unico antiviolenza 1522 e della app youpol del Ministero dell’Interno.

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