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Ancona, viaggio nel cuore della città: tra storia, incuria e siti archeologici dimenticati

Prosegue il nostro tour tra i quartieri del capoluogo dorico. Dopo gli Archi, le Palombare e Torrette, è la volta del rione Guasco - San Pietro. Accompagnati da alcuni membri dell'associazione "Per Piazza San Francesco", siamo andati alla scoperta delle bellezze e delle criticità

Piazza del Papa, Ancona
Piazza del Papa, Ancona

ANCONA- Il cuore di Ancona dove in poche centinaia di metri si racchiude la storia della città. È il rione Guasco – San Pietro con la meravigliosa piazza del Papa, la Pinacoteca, la monumentale chiesa di San Francesco alle Scale e quella del Gesù, il Palazzo degli Anziani, il museo archeologico delle Marche, l’anfiteatro romano e il Duomo, solo per citarne alcuni. Vicoli stretti, palazzi storici, scorci e affacci mozzafiato sul mare. Luoghi frequentati dai turisti ma che avrebbero bisogno di maggiore cura e decoro. L’associazione “Per Piazza San Francesco” è impegnata per riqualificare e rivitalizzare la zona. Alcuni associati nonché residenti ci hanno accompagnato in un tour per il quartiere, tra palazzi abbandonati e siti archeologici irriconoscibili sommersi dalle erbacce. Il nostro viaggio inizia da Piazza San Francesco, una delle più belle e rappresentative della città.

I fiori lungo la scalinata in Piazza San Francesco messi dall’associazione

«È una piazza meravigliosa che andrebbe stimolata sempre di più, dalle istituzioni pubbliche e private. Rappresenta l’Ancona vera, quella del porto, che nasce dal mare. I turisti passano continuamente in questa zona, guardano in terra e vedono che non è tenuta al massimo. Ci vorrebbe anche più senso civico da parte delle persone- afferma Alberto Recchioni, Associazione “Per Piazza San Francesco” e residente del quartiere-. Abbiamo fondato questa associazione per cercare di dare una maggiore dignità e migliorare l’aspetto, la condizione e il sociale di questa zona. Per abbellire abbiamo messo dei fiori lungo la scalinata, abbiamo risistemato il portoncino del vicolo della Serpe. Cerchiamo di avere buoni rapporti con l’Amministrazione comunale. Qualcosa è stato fatto, per il futuro abbiamo aspettative importanti per tutto il quartiere».

I cassonetti coperti da pannelli e la fonte che scorre sotto la chiesa

Se da una parte i cassonetti della spazzatura sono stati coperti da pannelli per dare maggiore decoro alla piazza, dall’altra i ciuffi d’erba che escono dal muro e dalla facciata della chiesa non sono di certo un bello spettacolo. La fonte che scorre sotto San Francesco alle Scale e che è possibile intravedere dalla porticina in piazza andrebbe valorizzata e resa più visibile. Non è indicata nemmeno da un cartello, quello che c’è indica la chiesa ed è rovinato e scolorito.

Tra la sosta selvaggia in piazza San Francesco, piazza del Senato e piazza Stracca e la carenza di posteggi, il parcheggio è un problema molto sentito dai residenti del centro storico che non hanno nemmeno un posto dove lasciare l’auto qualche minuto per scaricare la spesa.

«Uno degli aspetti più importanti è togliere le auto dal centro storico per renderlo più vivibile. Speriamo di poter tornare ad utilizzare al più presto il parcheggio di via Birarelli che può ospitare 70 auto» dice Alberto Recchioni.

«C’è il problema dei parcheggi, spesso le auto vengono lasciate in Piazza San Francesco nonostante il divieto- commenta Alessandra Paciaroni, titolare di “Guasco Caffè di quartiere”-. Qui si sta molto bene, la piazza è un salotto. Facciamo di tutto per renderlo un posto vivibile».

Palazzo abbandonato in via Pizzecolli

Continuiamo il nostro viaggio verso Piazza Stracca. Salendo via Ciriaco Pizzecolli rimaniamo stupiti dalla presenza, in mezzo a tanta storia e bellezza, di palazzi abbandonati. Uno di questi è l’ex sede amministrativa dell’Università Ma una nota ancora più dolente è in arrivo. Proprio accanto a Palazzo degli Anziani ci sono le scale di via Rupi Comunali.

Le scale di via Rupi Comunali

Transennate, dissestate, sconnesse, con le ringhiere arrugginite e piene di erbacce. Per non parlare degli archi gotici di epoca medievale che conservano cumuli di palle di pietra. Le mura sono scarabocchiate e ricoperte di piante infestanti che sono insediate tra un mattone e l’altro. Da qui si vede bene il porto ma anche l’indecenza di tettoie arrugginite invase dalla vegetazione incolta e macerie gettate nella rupe.

«Dietro questa tettoia rugginosa c’è un pezzo dell’Ancona medievale che è rimasta abbandonata. È invasa dall’erba e ci sono delle macerie. Qui sotto c’è una piccola chiesa, era la cappella palatina del vecchio Palazzo degli Anziani posta su due piani. C’era anche una strada che dal mare portava fin quassù- riferisce Alessandro Badaloni, Associazione “Per Piazza San Francesco” e residente del quartiere-. Se la Soprintendenza spendesse delle risorse per ridare vita a questo manufatto, potremmo mostrare ai turisti un pezzo dell’Ancona del 1300 insieme agli archi medievali che purtroppo, come si può vedere sono abbandonati».

Le palle di pietra di epoca medievale in via Rupi comunali

In questa zona i residenti lamentano la mancanza di telecamere di videosorveglianza e l’orario di chiusura dell’Ascensore di Palazzo degli Anziani che, seppur utilissimo, rimane aperto solo fino alle 20.30. Inoltre, chiedono più illuminazione per i monumenti. In Piazza Stracca la strada è stata sistemata solo a metà e il senso unico in via Pizzecolli non viene rispettato.

La strada in piazza Stracca

«Questa strada è a senso unico. Dopo le 20 ci sono decine di auto che vanno in senso contrario. Finché qualcuno non ci lascia le penne, nessuno provvede a sistemare la situazione- dichiara Badaloni-. Per esempio si potrebbe ripristinare, come era prima, il semaforo».

Proseguiamo e incontriamo le indicazioni delle terme romane. Incredibile da credere ma non sono assolutamente visibili e riconoscibili. Ci affacciamo dalla recinzione ma notiamo solo una fitta vegetazione e una grande tettoia che copre i resti.

Di fronte al Museo Archeologico Nazionale delle Marche ospitato a Palazzo Ferretti c’è un altro sito archeologico: il foro romano. Il cartello è completamente scolorito, la vegetazione incolta non aiuta a capire che cosa stiamo guardando. Difficile assaporare la storia dell’anfiteatro romano perché la visuale è coperta, da una parte ci sono le macchine parcheggiate, dall’altra da una tettoia che non rende proprio facile osservare il meraviglioso mosaico del delfino.

Nota positiva, recentemente è stata riaperta dopo 46 anni la Chiesa di San Gregorio Illuminatore, chiusa dopo il terremoto del 1972. Accanto c’è l’anfiteatro che purtroppo è visitabile solo in poche rare occasioni.

La chiesa di San Gregorio Illuminatore e l’anfiteatro romano

«La nuova responsabile della Soprintendenza delle Marche, che abbiamo incontrato, ci è sembrata molto sensibile a questa situazione. Una situazione che andrebbe risolta con interventi non troppo dispendiosi come ad esempio togliere le erbacce, sistemare i cartelli e ripristinare la zona medievale della città- sostiene Alessandro Badaloni-.  Confidiamo anche nell’Amministrazione comunale per sistemare le strade del quartiere. Stuoli di persone vengono con le crociere, alcuni con le gite organizzate, altri da soli, e non trovano la giusta accoglienza».

L’anfiteatro e sullo sfondo la chiesa di san Gregorio Illuminatore

Come può una città così ricca di storia, cultura e bellezze non valorizzare al massimo il suo grande patrimonio? I turisti, crocieristi e non, alla scoperta del capoluogo dorico aumentano. Le potenzialità ci sono, i progetti per renderla una città migliore anche. L’auspicio è che in futuro Ancona possa fare quel salto di qualità che da tanti anni aspetta.


Ecco i video dei quartieri di Ancona già trattati:

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