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Ancona valorizza l’inclusione promuovendo “Le parole della cittadinanza”

Attraverso il progetto finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del "Fami 2042 - Cittadini si diventa, il contributo degli immigrati alla progettazione delle politiche locali" si punta sull'inclusione sociale

Inclusione sociale

ANCONA – Anche le Marche, in particolare Ancona, contribuiranno al progetto “Le parole della Cittadinanza“, il corso finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del “FAMI 2042 – Cittadini si diventa. Il contributo degli immigrati alla progettazione delle politiche locali“. Si tratta di una serie di lezioni rivolte ai cittadini stranieri di Paesi terzi con regolare permesso di soggiorno che sarà curato da CSV Marche, partner nel capoluogo del progetto. Le finalità sono quelle di sperimentare forme di collaborazione tra enti locali e migranti, migliorare l’accesso degli stranieri ai servizi territoriali, contribuire in generale a perfezionare le politiche pubbliche locali.

«Il corso è dedicato a tutti coloro che ogni giorno affrontano le piccole e grandi difficoltà dell’inclusione nella società italiana – spiegano gli organizzatori -. È dedicato anche a chi contribuisce con la propria iniziativa, le sue idee e il suo lavoro a migliorare le condizioni di vita della comunità e del territorio dove vive». Visto il contesto sanitario, oltre ad essere gratuito il corso è anche liberamente accessibile con lo smartphone compilando il modulo preimpostato sul sito http://moodle.fondaca.org.

Tra le finalità dello stesso c’è sicuramente quella di fornire strumenti e conoscenze utili all’azione dei singoli e delle associazioni: «Sostenere la cittadinanza e favorire l’appartenenza alla comunità stabilendo, allo stesso tempo, legami. Si può partecipare alla vita sociale, civile ed economica di una comunità rispettando dovere e beneficiando di diritti. Diventando cittadini si può agire per migliorare le cose e cambiare l’organizzazione dei servizi per i cittadini immigrati».

Tra gli strumenti forniti si fa riferimento ad elementi di progettazione, fund raising, gestione delle associazioni dopo la riforma del Terzo settore, modalità di interlocuzione e dialogo con le istituzioni pubbliche. Come argomenti, oltre ai diritti e doveri, anche la partecipazione alla vita della comunità, l’appartenenza, la cittadinanza attiva e la democrazia partecipativa.

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