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Vaccino contro il Covid, c’è l’ok dell’Aifa. Donati: «Possiamo finalmente voltare pagina e dire basta a questo virus»

Il primario della Terapia Intensiva dell'ospedale di Torrette di Ancona accoglie con gioia la notizia dell'approvazione da parte dell'Agenzia del farmaco. E rimarca l'importanza della vaccinazione

ANCONA – Via libera dall’Aifa al vaccino della Pfizer Biontech contro il Covid. L’approvazione è arrivata dall’Agenzia Italiana del Farmaco poco fa, dopo che ieri l’Ema, Agenzia Europea per i medicinali, aveva dato la sua approvazione. Potrà così prendere avvio la più imponente campagna vaccinale della storia. In un Twitter il ministro della Salute Roberto Speranza nel comunicare la notizia, ha confermato che «il 27 dicembre, in tutte le regioni italiane, inizieranno le prime vaccinazioni al personale sanitario e agli anziani delle Rsa. È ancora dura, ma ora abbiamo un’arma in più. Forza».

Il vaccino inizialmente sarà somministrato a chiamata e non su prenotazione come ha annunciato l’Aifa su Twitter, precisando che la campagna sarà gestita dalla struttura commissariale e dalle Regioni, mentre il Comitato tecnico scientifico coordinerà le attività di sorveglianza delle reazioni avverse e saranno realizzati studi specifici su popolazioni selezionate come pazienti in dialisi e pazienti delle Rsa. Sugli anticorpi monoclonali l’Agenzia del Farmaco ha espresso interesse per questi antivirali che «possono essere efficaci in pazienti già infettati ma se somministrati nelle fasi iniziali della malattia» ha affermato Palù.

Una notizia, quella del via libera alla vaccinazione, accolta con grande favore e gioia fra i sanitari in prima linea nell’emergenza pandemica. Il professor Abele Donati, primario della Clinica di Rianimazione e della Terapia Intensiva dell’ospedale di Torrette di Ancona, ha dichiarato: «Sono molto contento che il vaccino finalmente sia arrivato e mi auguro che possa partire al più presto la campagna vaccinale tra i sanitari e la popolazione, al di là del Vaccine-day. Spero che già dai primi di gennaio possano esserci le prime somministrazioni».

Il primario che lavora nel reparto dove vengono ricoverati e intubati i casi più gravi di polmonite da coronavirus ribadisce l’importanza del vaccino. «È importante per proteggere se stessi e per fare in modo che, raggiunta una percentuale intorno al 60-70% della popolazione, possiamo finalmente voltare pagina e dire basta a questo virus che ha stravolto le nostre vite, il nostro modo di vivere, l’economia, oltre ad aver fatto tanti morti».

Con le festività natalizie alle porte il professor Donati si appella al senso di responsabilità dei cittadini per il rispetto delle misure essenziali ad evitare una nuova ondata che andrebbe a coincidere con la vaccinazione. «Raccomando di stare dentro le regole, purtroppo la possibilità di aggirarle c’è», ma per non rischiare nuovi picchi occorre che «ognuno in scienza e coscienza si attenga a quanto è previsto dalle regole, con visite a singoli parenti e poche persone, evitando feste conviviali».

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