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Marche, Saltamartini su vaccino russo e cinese: «Dobbiamo essere molto cauti»

Nel corso della Conferenza Stato Regioni, anche la richiesta di maggiori forniture e delucidazioni sui target prioritari nella seconda fase della vaccinazione. Oggi nuovo confronto

L'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini

ANCONA – Definire quali sono i target prioritari da vaccinare nella popolazione ed avere più dosi. È questa la richiesta che le Regioni hanno posto ieri pomeriggio sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni con i ministri uscenti Boccia e Speranza. Con la prima fornitura di vaccino AstraZeneca giunta proprio ieri in Italia, e nella nostra regione nella misura di 6.300 dosi, le Regioni hanno chiesto chiarimenti per quanto concerne le categorie prioritarie da vaccinare, visto che le dosi sono poche e arrivano per ora con il contagocce. Oggi gli assessori alla Sanità tornano a confrontarsi a livello nazionale per discutere del piano vaccinale.

La seconda fase della vaccinazione, quella che coinvolgerà la popolazione, scatterà non appena ultimata l’immunizzazione degli over 80 che nelle Marche inizierà dal 20 febbraio. Subito dopo sarà la volta dei lavoratori più esposti al rischio di contagio, fra i quali insegnanti, personale ata, docenti e personale delle università, uomini e donne delle forze dell’ordine. Un altro punto sul quale si è arenata la discussione nel confronto Stato Regioni, è quello della priorità fra le categorie fragili dei lavoratori.

Il piano delle forniture prevede entro la fine di marzo l’arrivo di 14,5 milioni di dosi di vaccino: 9,1 da Pfizer, 4,165 da AstraZeneca e 1,3 da Moderna. Le Regioni hanno poi chiesto che l’Aifa valuti la possibilità di estenderne l’utilizzo dell’AstraZeneca anche agli over 55, e per accelerare la vaccinazione di valutare l’impiego di ulteriori vaccini disponibili sul mercato, fra i quali il vaccino russo Sputnik o quello Cinese. Alcune Regioni fra le quali il Veneto, ma anche la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia e la Sicilia, hanno manifestato la volontà di procedere autonomamente all’acquisto dei vaccini (Veneto) o di valutare questo possibilità.

Sull’ipotesi di impiegare i vaccini russo o cinese, l’assessore Saltamartini è prudente: «Dobbiamo essere molto cauti ed evitare che possano essere introdotti farmaci non attendibili, aspettiamo che siamo validati dall’Ema e dall’Agenzia Italiana del Farmaco». L’assessore alla Sanità chiarisce che «per il momento ci atteniamo alle disposizioni che sono state impartite dal Ministero della Salute», precisando tuttavia che «questa posizione sarà tenuta fino a quando avremo le somministrazioni di vaccini».

Inoltre ha aggiunto che la continuità della fornitura «è avvenuta quando la commissione europea ha bloccato l’esportazione della produzione di vaccini che venivano prodotti in Europa, questo è il motivo per cui noi possiamo a questo punto ipotizzare una continuità di fornitura e quindi di somministrazione agli utenti».

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