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Vaccini in farmacia, verso l’accordo. Federfarma: «Svolta epocale»

Il presidente Federfarma Avitabile spiega che dopo l'intesa nazionale si procede all'intesa con la Regione per far diventare le farmacie punti vaccinali

Andrea Avitabile, presidente Federfarma

ANCONA – È iniziata una interlocuzione per arrivare all’accordo tra la Regione Marche e le farmacie per la somministrazione dei vaccini contro il covid-19. Lo fa sapere il segretario Federfarma Marche, Andrea Avitabile.

Sono 534 le farmacie operanti nel territorio che potrebbero aderire all’operazione, il cui obiettivo è quello di accelerare la campagna di vaccinazione, entrando in gioco sia per la prenotazione sia per la somministrazione, dopo un percorso di formazione ad hoc dei farmacisti.

La Regione Marche «sta predisponendo un accordo con le farmacie operanti nel territorio» spiega Avitabile, sottolineando la necessità di un percorso formativo ad hoc. già predisposto.

«Il farmacista vaccinatore non si improvvisa» spiega aggiungendo che «ci stiamo formando, ma i corsi devono ancora essere accreditati: si tratta di una svolta epocale perché riconosce il ruolo sanitario del farmacista che finora era ancora non ufficializzato».

Il presidente di Federfarma chiede l’applicazione degli accordi nazionali per attuare tutte le procedure necessarie alla sicurezza dell’operatore e del paziente. La trattativa con la Regione Marche segue l’accordo raggiunto a livello nazionale, il cui iter si è concluso ieri. Ora tocca dunque alle Regioni ragionare per partire, Marche incluse.

Avitabile fa notare che occorre una organizzazione puntuale delle farmacie per poter attuare la campagna vaccinale in sicurezza: una organizzazione che non può prescindere dagli spazi a disposizione. La stima di Federfarma è quella che l’adesione possa almeno raggiungere il 20% delle farmacie in modo da «poter raggiungere un buon numero di punti vaccinali, che è l’obiettivo dell’accordo».

Parla di scelta intelligente il vicepresidente Marco Meconi, delegato alle farmacie rurali: «Il legislatore ha responsabilmente fatto ricorso anche alle farmacie, visto il loro ruolo di presidi di prossimità». Le farmacie sono entrate in gioco nella battaglia contro la pandemia anche per l’esecuzione dei tamponi rapidi.